“È un discorso che riguarda le norme che regolano questo problema. Serve un modello alla Thatcher, che aveva un problema peggiore del nostro in Inghilterra ed ha adottato i processi per direttissima, anche i Daspo che sembravano particolarmente restrittivi e invece non si sono rivelati tali. Servono regole chiare e pene durissime. Serve un sistema alla Thatcher”. È quanto afferma il presidente del Coni in vista del tavolo al Viminale programmato questo pomeriggio per affrontare il problema della violenza negli stadi.
“Se c’è una società complice di questi soggetti ci devono essere delle pene durissime. Nei limiti delle regole del gioco bisogna sburocratizzare gli iter, in Inghilterra – sottolinea Malagò ai microfoni di Radio Anch’io lo sport su Rai Radio 1 – hanno risolto il problema degli Hooligan e poi hanno costruito gli stadi”.
Oggi intanto è in programma il vertice sulla sicurezza nel calcio voluto dal ministro dell’interno e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport subito dopo il Santo Stefano nero della serie A, che ha coinciso con i buu a Koulibaly e gli scontri che hanno portato alla morte di Daniele Belardinelli.
All’incontro saranno presenti i sottosegretari Giancarlo Giorgetti (delega dello sport) e Nicola Molteni (Interno), il capo della polizia Franco Gabrielli, i membri dell’ Osservatorio per le manifestazioni sportive presieduto da Daniela Stradiotto, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Figc Gabriele Gravina, Miccichè (Lega A), Balata (Lega B), Ghirelli (Lega Pro), Sibilia (Lnd e vice di Gravina), Tommasi (Aic), Nicchi (Aia), Ulivieri (assoallenatori). Ci saranno poi i quattro coordinatori (di Figc, Lega A, Lega B e Lega Pro) degli Slo (figure di collegamento club-tifoserie organizzate).