Il titolo Juventus potrebbe entrare a far parte dell’indice Ftse-Mib, il paniera delle 40 azioni più liquide e capitalizzate quotate a Piazza Affari.
Questo almeno sostengono diversi analisti interpellati da MF-Milano Finanza, che già stanno iniziando a studiare i fondamentali del club bianconero e anche il mercato e il business del calcio e quello dell’ entertainment.
Oggi, come sottolinea il quotidiano finanziario, è in calendario la revisione della cosiddetta “reserve list” del Ftse Mib. Ed è ipotizzabile che le azioni della società controllata da Exor e presieduta da Andrea Agnelli facciano il loro ingresso in questa lista composta da poche azioni.
Da Borsa Italiana, la società che gestisce il listino milanese, per il momento, è arrivato solo un secco no comment rispetto all’ipotesi che circola da giorni nelle sale operative.
Perché, si dice a Palazzo Mezzanotte, l’elenco ufficiale si conosce solo nel giorno delle revisioni. Operazione che ora si rende necessaria perché dalle quattro società attualmente inserite in reserve list si è sfilata Diasorin, che ieri ha debutto sul listino principale milanese dopo l’uscita di scena (legata all’ops lanciata dalla controllante EssilorLuxottica che ha ne ha ridotto drasticamente il flottante) di Luxottica.
Borsa Italiana, quindi, deve trovare il quarto nome da aggiungere a quelli di Amplifon, Hera e Interpump. E quello della Juve sembrerebbe essere il più caldo in questo momento, anche se non è detto che possa rientrarvi con la revisione odierna: si ipotizza anche di un successivo ingresso nei prossimi mesi.
Questa opzione, ovviamente, apre nuove opportunità di crescita, anche in termini di visibilità borsistica, per il club bianconero che da mesi viaggia stabilmente sopra la soglia del miliardo di capitalizzazione e che ha visto di recente Merrill Lynch entrare nel capitale con l’ 1,15% che va ad affiancarsi alla holding degli Agnelli-Elkann, Exor, (66,73%) e al fondo Lindsell Train (11,3%).
L’ingresso della società di calcio nell’ Olimpo di Piazza Affari permetterebbe agli analisti di studiare con più attenzione i business dei diritti televisivi, del marketing internazionale e del merchandising. In tal modo la casata torinese farebbe poker, perché nel paniere del Ftse Mib figurano già Fca (22,9 miliardi di capitalizzazione), Ferrari (18,9 miliardi) e la capogruppo Exor (12,8 miliardi).