Diritti Tv Ligue-2 – Mediapro torna a far parlare di sé in Francia. Il gruppo audiovisivo sarà ancora una volta partner della Ligue de Football Professionnel (LFP), dopo aver acquisito quasi tutti i diritti televisivi per il campionato di Ligue-1 alcuni mesi fa.
Mediapro lancia il canale della Ligue 1 in Francia a 25€ al mese
Diritti Tv Ligue-2, tutti i pacchetti venduti per 64 milioni a stagione
Questa volta – spiega “Palco23” – è invece il turno della Ligue-2, la seconda divisione francese, i cui diritti sono stati venduti per 64 milioni di euro all’anno per le stagioni dal 2020-2021 al 2023-2024. Non è dato sapersi quanto di questa cifra pagherà la società spagnola, che ha comunque acquistato i pacchetti principali: otto partite a turno e l’esclusiva sugli highlights delle gare che saranno trasmessi da martedì a venerdì.
Da parte sua, beIN Sports ha ottenuto l’altro incontro riservato alla pay-tv, quattro partite dei playoff validi per la promozione in Ligue-1 e gli highlights del fine settimana. La compagnia guidata da Jaume Roures e Tatxo Benet «produrrà gli incontri e applicherà i più alti standard di qualità per assicurare una produzione di alto livello e consentire a tutti gli appassionati di poter seguire gli incontri nel miglior modo possibile», si legge in una nota.
Diritti Tv Ligue-2, i piani di Mediapro
Per Mediapro si tratta di un traguardo importante, dato che la società può lanciare ora un’offerta che coinvolga tutti gli appassionati di calcio in Francia. Queste otto partite si uniscono infatti alle otto di Ligue-1, ottenute grazia a un’offerta di 1.153 milioni di euro a stagione tra il 2020 e il 2024. Roures ha recentemente dichiarato a Bloomberg che il gruppo intende raggiungere una base di tre milioni di abbonati, sebbene la loro ambizione sia «quella di aumentare il numero, offrendo un prodotto migliore grazie alla nostra collaborazione con club e campionati per offrire prezzi ragionevoli per gli abbonati».
La sua idea, come ha fatto beIN in Spagna con la Liga, è di lanciare un servizio OTT che coesista con la vendita del canale già modificato a piattaforme di pagamento più consolidate nel paese, come Vivendi o SFR.