Antonio Conte e i suoi legali sono alla resa dei conti con Roman Abramovich e il Chelsea. Il tecnico salentino punta infatti ad ottenere non solo l’ingaggio dovuto per il resto del contratto dopo l’esonero dal club inglese, ma anche i danni d’immagine.
Complessivamente, riporta la Gazzetta dello Sport, la posizione del tecnico è che gli sono dovuti circa 13 milioni di euro per la risoluzione del contratto e un danno d’immagine valutato tra i 5 e i 10 milioni di euro, per un totale di 23 milioni di euro. Per ora il Chelsea ha chiesto due rinvii per cercare un accordo transattivo, ma Conte e i suoi legali non si sono presentati agli incontri.
Il Chelsea punta soprattutto sul nodo-Diego Costa, che nel maggio 2017 rese noto l’sms con cui Conte lo aveva, di fatto, messo fuori rosa e che, secondo i blues, avevano portato alla cessione forzata all’Atletico Madrid. Una cessione, è la replica di Conte, che tuttavia ha portato nelle casse del Chelsea 54 milioni. Inoltre, nel luglio 2017 è arrivato il rinnovo per il tecnico con aumento di stipendio, mentre il caso Costa è tornato di attualità solo un anno dopo.
Il Chelsea, inoltre, punta il dito su altre tre presunte inadempienze di Conte: i ritardi negli impegni con la stampa, le assenze o ritardi negli appuntamenti con gli sponsor e il parcheggio dell’auto in spazi non assegnati a lui. Conte invece lamenta le modalità dell’esonero: il tecnico infatti è stato “costretto” a guidare la squadra nei primi quattro giorni di ritiro, con un attesa di quasi due mesi in seguito alla vittoria della FA Cup per la comunicazione dell’esonero. Tempistiche che hanno di fatto escluso l’allenatore italiano dalla corsa per alcune panchine prestigiose, come ad esempio quelle del Real Madrid o della nazionale italiana.