Il ciclone Football Leaks agita la Fifa. Quei documenti, visionati dall’European Investigative Collaboration e raccontati sul numero de L’Espresso oggi in edicola, hanno prodotto una presa di posizione ufficiale dell’attuale presidente della Fifa, Gianni Infantino, all’epoca dei fatti segretario generale della Uefa.
«Ho sempre saputo che avrei trovato forti opposizioni, specialmente da chi non ha più il potere di una volta», le parole di Infantino riportate dal Corriere della Sera.
«Quattro settimane fa un gruppo di giornalisti ha inviato alla Fifa centinaia di domande, basate su informazioni e mail trafugate da terze parti», ha aggiunto, «Noi abbiamo risposto in maniera diretta e sincera a tutte le domande, ma alcuni media hanno deciso di ignorare la maggior parte delle nostre considerazioni e hanno distorto i fatti e la verità nel deliberato intento di screditare la Fifa. È chiaro che queste campagne hanno uno scopo preciso, ovvero quello di attentare alla credibilità della figura del presidente Infantino e del segretario generale Fatma Samoura».
La traccia più pesante per il numero uno del calcio mondiale è in una mail in copia pure a Nicolas Sarkozy. Missiva che Infantino inviò nel 2014 al presidente del Manchester City, Khaldoon Al Mubarak. In cui di fatto “trattava” all’insaputa dell’ organo di controllo Uefa, la multa di 60 milioni per violazione del Fair play finanziario. Si sarebbe poi ridotta a soli 20 milioni: «Un bel regalo», come da sua stessa ammissione in quel carteggio.
Misterioso il motivo per cui uno dei destinatari del messaggio fosse l’ ex presidente della Repubblica francese. Le rivelazioni di ieri del francese Mediapart si sommano agli incontri dello stesso n. 1 Fifa con i vertici del Psg (insieme all’ ex presidente Uefa Platini) a Nyon e con l’ ad del City Soriano.