È stato approvato in Commissione Affari costituzionali al Senato un emendamento della Lega che introduce nel decreto sicurezza un nuovo articolo per ampliare il «contributo delle società sportive agli oneri per i servizi di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive». La quota per i club calcistici e di altre discipline passa dall’1-3% (minimo-massimo, legge 41 del 2007) a un minimo del 5% fino a un massimo del 10% degli introiti da biglietti.
A settembre, era stato Matteo Salvini, il ministero degli Interni, a porre l’attenzione sull’argomento con un emendamento all’interno del decreto sicurezza. «È incredibile che ogni giornata di campionato impegni circa 15.000 uomini delle forze dell’ordine, pagati dai cittadini italiani con le loro tasse. Sto lavorando affinché paghino le società di calcio. Spendono miliardi per i calciatori, si devono occupare anche della sicurezza», aveva detto, ad esempio, intervenendo in una trasmissione di Radio 2.
Resta da valutare, adesso, la reazione dei club italiani che quando ci sono di mezzo soldi da versare allo Stato solitamente storcono il naso. Quando era stata prospettata questa novità, non è mancato chi ha tirato in ballo il pagamento degli steward da parte delle società, individuati come “costi di servizio”. «Vediamo la legge e poi valutiamo. Posso dire che i club già investono in sicurezza, e non poco, con gli steward», aveva detto il presidente del Torino Urbano Cairo. «Il Torino incassa durante l’anno circa 5 milioni di euro. Per la sicurezza paghiamo gli steward, sono costi di servizio che già vanno oltre quella soglia».