Torna in auge il progetto del canale televisivo prodotto dalla Lega di Serie A sul modello di quello che accade in Spagna e che Mediapro aveva intenzione di mettere in piedi nei mesi scorsi. E’ quanto riferisce il quotidiano la Repubblica, secondo cui tra i club di Serie A non ci sarebbero posizioni contrarie al progetto.
Per lavorare a Serie A TV c’è tempo fino al 2021, quando scadrà l’assegnazione dei diritti televisivi del campionato italiano a Sky e DAZN.
L’ idea però – sottolinea Repubblica – è di partire subito, affidando il dossier al prossimo amministratore delegato della Lega di Serie A che dovrà essere nominato a breve.
In corsa per la poltrona di ad (oggi ricoperta dal dg della Lega, Marco Brunelli) sarebbero in corsa tre manager: Alessandro Araimo, che attualmente guida Discovery per il sud Europa; Matteo Mammì, direttore programmazione e produzione di Sky Sport, ma anche Luigi De Siervo, ad di Infront, le cui quotazioni però vengono date in ribasso.
Almeno 10 club sostengono invece Mammì: il profilo ideale per lavorare al canale in maniera operativa, senza sovrapporsi al presidente della Serie A Micciché. Che sulla scelta avrà un peso specifico non secondario.
Domani la Serie A tornerà anche ad essere rappresentata in Consiglio federale, il primo presieduto da Gabriele Gravina.
Primo giorno di scuola per Gianluca Zambrotta e Pietro Lo Monaco, per il presidente del Südtirol Walter Baumgartner e tre delle quattro donne del board, Stella Frascà, Maria Rita Acciardi e Gloria Giatras Zoi, con l’ azzurra Sara Gama riconfermata in quota Assocalciatori.
Torneranno Lotito ( Lega di A), Nicchi ( Arbitri), Tommasi e Calcagno (Aic), superato il dubbio sul tetto al numero di mandati introdotto dalla legge 8 del 2018.