Divieto alcol negli stadi inglesi – Una legge in vigore da ormai 33 anni vieta negli stadi inglesi la vendita di birra – e di bevande alcoliche in generale –, per via del principale effetto collaterale correlato al consumo eccessivo. Il divieto è ovviamente finalizzato alla ricerca della riduzione di disordini, ma negli ultimi tempi c’è chi si è detto disponibile a dare battaglia per far sì che la normativa possa essere modificata.
Divieto alcol negli stadi inglesi, la richiesta di nove club
Come riporta “Il Posticipo”, sono diversi i club inglesi che vorrebbero permettere ai propri tifosi di tornare a consumare alcol sugli spalti. Al momento infatti è permesso bere bevande alcoliche solo nei pressi dei punti ristoro degli stadi, ma non di portarle con sé al proprio posto.
In totale, sono nove le società pronte a sfidare le autorità per rimuovere questo veto: Sunderland, Ipswich Town, Doncaster Rovers, Stanley Accrington, Port Vale, Forest Green Rovers, Lincoln City, Tranmere Rovers y Northampton Town. Grimsby Town, Newport County e Gillingham si sono invece dette disponibili a sedersi a un tavolo per trattare.
Divieto alcol negli stadi inglesi, le motivazioni delle società
Ma quali sono le motivazioni che spingono i club a chiedere la rimozione del divieto? La prima questione è quella “discriminatoria”, poiché in eventi diversi dalle manifestazioni calcistiche le bevande alcoliche sono permesse anche all’interno degli impianti. Inoltre le società punterebbero a una riduzione del consumo di alcol nei punti vendita prima delle partite e a maggiori ricavi.
Intervistato dalla radio “TalkSport”, un dirigente del Sunderland ha spiegato: «Allo Stadium of Light, chi va ai concerti può guardare i Kings of Leon gustando una pinta di birra, mentre quelli che guardano la propria squadra di calcio non possono. Ciò sembra discriminatorio nei confronti dei tifosi di calcio». Non solo concerti: negli stadi adibiti anche alla pratica del Cricket la vendita e il consumo di birra è permessa e questo non fa che aumentare il sentimento di ingiustizia della quale gli spettatori di calcio sentono di essere vittime.