Caso CR7, il legale: «Carte manipolate: nessuna ammissione di colpa»

Il rapporto sessuale tra Cristiano Ronaldo e Kathryn Mayorga fu “assolutamente consensuale”, l’accordo di riservatezza che seguì non ha alcun significato “di ammissione di colpa”. Lo sostiene Peter S….

Juventus - Napoli

Il rapporto sessuale tra Cristiano Ronaldo e Kathryn Mayorga fu “assolutamente consensuale”, l’accordo di riservatezza che seguì non ha alcun significato “di ammissione di colpa”. Lo sostiene Peter S. Christiansen, l’avvocato statunitense che difende Ronaldo nel caso del presunto stupro avvenuto nel 2009, in un comunicato. Il legale sottolinea anche che i documenti hackerati e diffusi dai media nei giorni scorsi “sono manipolati o fabbricati ex novo”. “Si tratta duna campagna diffamatoria intenzionale basata su documenti digitali che sono stati rubati e senza dubbio manipolati”.

Secondo il legale, “Ronaldo in quell’occasione si è limitato a seguire i consigli dei suoi rappresentanti, per mettere fine a delle accuse oltraggiose. I documenti che contengono presunte dichiarazioni di Ronaldo, riportati dai media, sono pure invenzioni”. L’avvocato Christiansen spiega a questo proposito che “nel 2015 decine di entità, compresi degli studi legali, in diverse parti d’Europa sono stati attaccati e molti dati che avrebbero dovuto rimanere privati sono stati rubati da un cyber criminale.

“Questo hacker – continua l’avvocato di Ronaldo – ha poi tentato di vendere i dati, e un mezzo di comunicazione ha finito, irresponsabilmente, per pubblicare parti significative di questi dati rubati, e che peraltro erano state alterate o completamente ‘fabbricate'”.

“Una volta di più – aggiunge -, affinché non ci siano dubbi, ribadisco che la posizione di Cristiano Ronaldo è sempre stata, e continuerà ad essere, che quanto è accaduto nel 2009 a Ls Vegas è stato completamente consensuale. Cristiano nega con veemenza tutte le accuse contenute in questa azione civile, coerentemente con quanto ha fatto negli ultimi 9 anni”.

“Ora si ritrova coinvolto nel tipo di contenzioso che è fin troppo comune in America. Mentre Ronaldo è abituato a essere oggetto di attenzione da parte della stampa che va di pari passo con l’essere famoso, è assolutamente deplorevole che qualsiasi media sostenga o faccia avanzare una campagna di diffamazione così elaborata e deliberata basata su documenti digitali rubati e facilmente manipolabili”.

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