Tavecchio Nazionale. Dopo avere mancato l’appuntamento con la qualificazione ai Mondiali 2018, l’Italia ha deciso di ripartire con il nuovo ct Roberto Mancini, che si trova a dover svolgere il compito di portare gli azzurri a Euro 2020. L’amarezza vissuta per l’eliminazione arrivata ai playoff contro la Svezia per molti è però ancora scolpita nella memoria e tra questi non può che esserci Carlo Tavecchio.
L’ex presidente della Figc parla addirittura di clima teso nei suoi confronti: “A San Siro, nella partita contro la Svezia, c’erano parecchi che speravano che l’Italia non si qualificasse per farmi fuori. Chi? A buon intenditor, poche parole.. – ha detto ai microfoni di Radio Sportiva -.
L’ex capo della Figc non ha potuto non parlare del periodo non esaltante che sta attualmente vivendo ancora la Nazionale: “”Se gli italiani non giocano nei club, e’ difficile. Abbiamo una situazione molto confusa, ma il ct è all’altezza per gestirla. In Italia non c’è coraggio, gli interessi economici di chi procura i giocatori all’estero sono evidenti, quindi non conta solo l’aspetto tecnico. Andava chiesto a livello politico all’Unione Europea – ha aggiunto – la possibilità di avere solo 5 stranieri per squadra e questo era possibile anche durante il nostro semestre di presidenza, nel 2014. Per quanto mi è stato possibile, ho impostato i centri di formazione federale sul modello francese e questo era un lavoro di prospettiva da proseguire”.
Un accenno anche sulle prossime elezioni federali ormai imminenti: “Tutti i programmi di cambiamento dei format, delle seconde squadre e dei centri di formazione sono stati abbandonati. Per fare la rivoluzione, bastava portare avanti i progetti che già c’erano. Abodi prossimo presidente federale? È una persona perbene a livello etico e morale, ma c’è uno schieramento molto compatto, con il 73% dei voti, che vorrà scegliere il proprio candidato”