“Non sappiamo se saremo in serie B o in Serie A, dobbiamo aspettare. Io sono fiducioso nell’appello, perché quando hai ragione al 100%, di solito la giustizia ti dà ragione”. Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, interviene così sulla vicenda del Parma, punito dal Tribubale Federale Nazionale della Figc con 5 punti di penalizzazione da scontare nel 2018/19 per tentato illecito.
Niente retrocessione, quindi, per il Parma, al contrario di quanto richiesto anche dai rosanero “L’Italia si era già scandalizzata per quanto successo col Frosinone, non solo l’Italia ma anche l’Europa si era scandalizzata. L’Italia si sta giustamente scandalizzando per una gestione politica della giustizia, anche quella sportiva, che non va bene – ha proseguito Zamparini -. Il calcio è uno sport, fatto da valori sportivi che ci siamo dimenticati. Bisogna imparare dal calcio inglese. Da loro non succederebbe mai una cosa del genere, non succederebbe mai che un giocatore mandi un sms ad un avversario”, le parole del patron in riferimento alla condotta di Calaiò, squalificato due anni dal TFN.
Il Parma resta in A: penalità di 5 punti nel 2018/19 per il caso sms
“È molto importante che un giocatore che ha denunciato questa cosa, lo ha fatto perché lui la riteneva un reato. Quanti messaggi sono arrivati agli altri che non sono stati denunciati? Io penso che la procura o noi come società faremo istanza per andare a prendere i tabulati, perché i tabulati lì ci sono – ha detto Zamparini, in riferimento anche al cellulare andato perso da Ceravolo, l’altro giocatore inizialmente deferito ma poi non andato a processo proprio per la perdita del telefono in cui erano contenuti i messaggi -. Il fatto che sorvolino su una cosa fondamentale del genere mi sembra veramente una cosa brutta e strana, noi vogliamo che i tabulati vengano fuori, augurandoci che non ci sia comunque nulla”.
“Chiedere danni al Parma? Io penso che avremo ragione e non dovremo chiedere i danni”, ha proseguito Zamparini. “Tutto quello che hanno detto sul Palermo sono assurdità, mi hanno restituito anche i soldi sequestrati, il Palermo sta bene. Stiamo in B abbiamo fatto degli errori se ci fosse stato Rino saremmo stati in A io non voglio andare in A imbrogliando. Certe squadre si trovano in A con un comportamento non consone. A fine primo tempo del match tra Cesena e Frosinone, Foschi voleva mandare i giocatori sotto la doccia. La stampa quando avevo 20 anni denunciava i fatti, qualcuno di voi dice la redazione non vuole. Favorita in B? Non conosco gli organici, chi ha il paracadute si sta rinforzando”.