E’ risaputo che calcio femminile e calcio maschile vivano ad anni luce di distanza. Il volume di affari che ruota attorno alle squadre femminili non è infatti minimamente paragonabile a quello del mondo calcistico degli uomini. Sponsorizzazioni, seguito e soldi, tutto contribuisce a creare il divario esistente tra due mondi diversi appartenenti allo stesso universo, quello del pallone.
Stipendi calcio femminile, la più pagata al mondo è la brasiliana Marta
I soldi appunto, sì perché anche gli stipendi non possono essere assolutamente paragonati, e per trovare calciatrici che guadagnino come alcuni uomini bisogna guardare – oltre che fuori dall’Italia – in cima alla classifica delle più pagate, che nulla hanno però a che vedere con i top player delle squadre maschili. Per fare un esempio, la giocatrice più remunerata dell’universo calcistico femminile è Marta Vieira da Silva, che guadagna 500.000 dollari annui (poco oltre i 400.000 euro) e gioca con gli americani degli Orlando Pride. Segue in classifica la statunitense Alex Morgan, con 450.000 dollari (oltre 360.000 euro). Terza con distacco un’altra calciatrice statunitense, Megan Rapinoe, che guadagna 168.000 dollari all’anno (136.000 euro). Stipendi sicuramente di tutto rispetto, ma che fanno sorridere se confrontati con quelli dei colleghi uomini.
Stipendi calcio femminile, la disparità con l’universo maschile
Il movimento calcistico femminile, nonostante stia vivendo un momento di crescita, è ancora lontano da certe cifre. Se consideriamo ad esempio la stella del PSG, il brasiliano Neymar, e ne confrontiamo lo stipendio con quello delle calciatrici, possiamo ricavare un dato abbastanza impressionante. Stando ad un’analisi riportata da “Statista”, i 7 principali campionati femminili al mondo hanno dovuto sostenere una spesa di circa 42,6 milioni di dollari per i salari delle proprie atlete, in totale 1.693 donne.
Si tratta dei campionati: francese, tedesco, inglese, americano, svedese, australiano e messicano. Una cifra – lorda –, quella messa sul piatto dai club appartenenti a queste sette leghe, di poco inferiore a quella elargita dal Paris Saint-Germain nei confronti dell’ex attaccante del Barcellona. Segno che di passi in avanti se ne dovranno fare parecchi, e che la strada da percorrere per arrivare ad una parità salariale è ancora lunghissima.