“La Var? Sono assolutamente favorevole, fino a ieri ha risolto molti problemi e spento tante polemiche. Ma come per tutto ciò che è all’inizio anche in questo caso serve tempo per metabolizzarla: mi riferisco ai giocatori, agli allenatori e anche agli arbitri”. Lo ha detto il ct azzurro, Gian Piero Ventura, commentando dal ritiro di Coverciano l’introduzione della tecnologia nel campionato italiano. “Sono d’accordo con il designatore Rizzoli, la Var va usata per gli episodi clamorosi, come un rigore dato o negato – ha continuato il ct della Nazionale -. Ammetto però che sulla rete annullata ieri alla Juve mi sono trovato impreparato: l’episodio discusso è avvenuto a centrocampo… per il resto mi pare al 95% la Var abbia funzionato e solo il 5% sia migliorabili”.
Il tecnico azzurro è poi intervnuto sulla situazione nelle qualificazioni Mondiali: “Non andare al Mondiale sarebbe una catastrofe. Concordo con quanto hanno detto Tavecchio e Malagò: per loro un’Italia fuori dai Mondiali sarebbe un’apocalisse e una tragedia, io parlerei di catastrofe – ha ribadito il ct -. Purtroppo è un momento particolare ma questo gruppo ha una voglia matta di essere un’oasi felice, lasciando fuori da Coverciano tutti i vari problemi”.
Out Verratti, De Rossi e Pellegrini, in forte dubbio Belotti: è un’Italia in emergenza quella che si appresta ad affrontare Macedonia e Albania. Specie a centrocampo per cui Gian Piero è stato obbligato a chiamare i Barella ieri e Gagliardini e Cristante oggi, in attesa di conoscere l’esito di nuovi esami che l’attaccante del Torino sta effettuando a Roma. In caso di forfait però il ct non sembra intenzionato a prendere in considerazione né Zaza né Balotelli. ”Abbiamo pochi giorni per preparare le prossime gare, la priorità ora è qualificarci e prendere punti per essere testa di serie, per questo dobbiamo affidarci alle certezze e all’usato sicuro – ha spiegato – Non c’è chiusura definitiva per nessuno ma Zaza è fuori dal giro da un po’ e di Balotelli vale il solito discorso: io non l’ho mai allenato ma chi lo ha fatto non ha mai messo in discussione le doti tecniche bensì il resto”.