Sono state esposte per la prima volta al Lingotto uno dei modelli storici di Nike reinvertati in chiave automobilistica: le Air Jordan XXXII, disponibili in un colore decisamente brillante, il Rosso Cobra.
Non è casuale la scelta del brand americano di puntare sull’ultimo piano del Lingotto di Torino, nella ‘Bolla’ di Renzo Piano, per mostrare al pubblico italiano le scarpe. Il modello, come ha spiegato David Creech, vice presidente e responsabile del design di Air Jordan, si ispira proprio alle grandi auto sportive italiane.
Sin dalla loro origine, nel 1991, le Air Jordan, si erano ispirate alle linee delle Porsche, mentre il modello del 1998, le Air Jordan XIV si erano rifatte alle forme delle Ferrari F335 e 550M. L’obiettivo era quello di rendere omaggio alla lunga storia d’amore tra l’asso del canestro Michael Jordan e il mondo delle auto sportive.
[cf-perform-video]1oc2hyn3usw261ekor6fg1855f[/cf-perform-video]
Non è casuale nemmeno il nome scelto per la colorazione delle nuove scarpe. “Rosso Corsa”, infatti, è una definizione italiana – per i mercati globali è sottotitolata ‘racing red’ – che ricorda i grandi bolidi del passato ma che è presente anche nelle cartelle colori della Ferrari, della Maserati, dell’Alfa Romeo e dell’Abarth.
La scarpa, disegnata da Tate Kuerbis, porta sul parquet lo stile e l’innovazione apprezzati dagli atleti del team Jordan, tra cui il formidabile ultimo MVP della lega, Russell Westbrook che ha chiuso l’ultima stagione con l’incredibile tripla doppia di media, che le ha indossate per la prima volta nella tournée cinese il 31 agosto.
“Abbiamo scelto di presentare questo nuovo modello in Italia perché il legame con la vostra tradizione automobilistica è evidente su più livelli – ha sottolineato Creech -. L’idea da cui siamo partiti gira intorno a una parola fondamentale: Flight, il volo. Nel progettare la struttura abbiamo voluto esprimere forza, velocità e bellezza, lasciandoci ispirare dalle ali degli uccelli, dai profili delle grandi auto italiane e dalle linee delle architetture più innovative”.
La fase di progettazione è stata piuttosto lunga ed è durata circa 18 mesi. Al termine di questo periodo è nata una sccarpa da basket “improntata all’innovazione nei materiali e nelle forme, ma che fa in qualche modo riferimento alla Air Jordan II, uno dei modelli più significativi della storia del nostro brand”.