Rummenigge: "L'affare Neymar è una follia: è costato più dell'Allianz Arena"

“Neymar è costato di più che il nostro stadio, l’Allianz Arena”. A sottolinearlo è il presidente del Consiglio direttivo del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, che intervistato dalla rivista Sport…

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“Neymar è costato di più che il nostro stadio, l’Allianz Arena”. A sottolinearlo è il presidente del Consiglio direttivo del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, che intervistato dalla rivista Sport Bild si lancia contro le follie del mercato calcistico.

“Con tutte queste discussioni sull’acquisto di Neymar da parte del Psg, io mi sono domandato cosa sia più importante – ha detto ancora l’ex attaccante dell’Inter -: Neymar o l’Allianz Arena? E allora dico con chiarezza che l’Allianz Arena è più importante, oltre a sottolineare che il trasferimento di Neymar, tasse comprese, è costato di più”. L’impianto che oggi ospita solamente i bavaresi, infatti, è costato al club tedesco circa 340 milioni di euro: un costo che, nonostante le iniziali previsioni della società, il Bayern è riuscito a ripagare in 9 anni invece che in 25, saldando integralmente il debito nel novembre 2014.

Carlo Ancelotti allenatore del Bayern Monaco e Karl Heinz Rummenigge (foto Insidefoto.com)
Carlo Ancelotti allenatore del Bayern Monaco e Karl Heinz Rummenigge (foto Insidefoto.com)

Rummenigge ha poi precisato che “il Bayern non può e non vuole entrare nel ‘carosello’ degli acquisti a suon di centinaia di milioni, e sono convinto che i nostri tifosi siano d’accordo”. “Il Bayern – ha aggiunto – ha un’altra filosofia, e non ci faremo coinvolgere in questa pazzia. La gente ci capirà”

Di una cosa però il dirigente del Bayern si lamenta apertamente, il fatto che la commissione europea abbia respinto la proposta del tetto salariale, portata avanti dallo stesso Rummenige (all’epoca presidente dell’associazione dei grandi club, l’Eca) e dall’ex presidente dell’Uefa Michel Platini. “Nel 2011, prima che venisse creato il fair play finanziario, mi son visto varie volte a Bruxelles con Platini. Il nostro scopo era introdurre il tetto salariale nel calcio europeo. L’idea venne respinta e ancora oggi mi chiedo perché i politici abbiano respinto il desiderio comune dei club e dell’Uefa. Nel calcio di oggi ci vorrebbe molta più razionalità”.