Le squadre di calcio più forti d’Europa sono anche le più profittevoli in termini di bilancio. Sommando i risultati netti degli ultimi tre bilanci, il Real Madrid ha realizzato 110,8 milioni di euro di utili netti aggregati, il Barcellona 85 milioni, il Bayern Monaco 73,4 milioni. È una delle novità messe in evidenza da uno studio di Kpmg Football Benchmark, che analizza i conti degli otto club che da stasera si affrontano nei quarti di finale della Champions League ed è stato ripreso oggi da Il Sole 24 Ore.
Le tre grandi guidano la graduatoria sia per i ricavi operativi, escluse cioè le plusvalenze da calciomercato, sia per gli stipendi pagati a tutto il personale, sia per l’«enterprise value». Quest’ultimo viene calcolato da Kpmg partendo dal valore di mercato del capitale proprio dei soci (o patrimonio netto), più i debiti finanziari, meno la cassa o i valori finanziari equivalenti che “nettano” l’indebitamento.
La Juventus è quarta per ricavi (341 milioni), ma c’è un abisso rispetto alle prime tre: 619 milioni il Real Madrid, 616 milioni il Barcellona, 592 milioni il Bayern. La prima in assoluto in Europa è il Manchester United (689 milioni di ricavi), ma non si è qualificata per la Champions.
Il club presieduto da Andrea Agnelli è ultimo fra gli otto per risultati di bilancio degli ultimi tre anni, l’unico con «un saldo negativo trascurabile», osserva Kpmg, -320mila euro, a causa delle perdite del bilancio al 30 giugno 2014, mentre i due successivi si sono chiusi con profitto. Hanno un saldo positivo aggregato nel triennio anche Borussia Dortmund (46,9 milioni di profitti netti), Leicester City (42,7), Atletico Madrid (18,7) e Monaco (1,2), il club con il fatturato più basso, appena 77 milioni, inferiore al costo del personale, pari a 82 milioni nel bilancio al 30 giugno 2016.
Real Madrid, Barcellona e Bayern hanno «entrate rilevanti» dagli accordi commerciali. Le altre squadre dipendono in prevalenza dai diritti tv, che generano il 57% dei ricavi della Juventus, il 63% dell’Atletico, il 73% del Leicester. Il Barcellona ha il costo del personale più alto per valore, 372 milioni (60,4% dei ricavi), quindi Real Madrid 307 milioni (49,6%), Bayern 260 milioni (43,9%), Juventus 221 milioni(64,8%), Borussia 140 milioni (49,1%). Il Leicester ha vinto la Premier League spendendo solo 107 milioni (61,8% dei ricavi).
Nella compravendita di calciatori negli ultimi tre anni la squadra più efficiente è stata il Borussia, con un saldo positivo derivante dal «player trading» di 28 milioni, davanti al Monaco con 2 milioni. Tutte le altre società, avendo puntato di più sul rafforzamento della rosa, hanno un saldo negativo, dai -2 milioni dell’Atletico e -22 milioni del Leicester si arriva ai -63 milioni del Barcellona, -72 milioni del Bayern, -92 milioni della Juventus e -165 milioni del Real Madrid.
«Nonostante in questo gruppo la Juventus sia solo la quarta per ricavi operativi nel 2015-2016 – osserva Kpmg – nelle stagioni recenti i bianconeri si sono impegnati in investimento sostenuti nel rafforzamento della squadra (…) e questi sforzi hanno già dato dei dividendi poiché il club ha raggiunto la finale di Champions League nel 2015 per la prima volta dopo 12 anni e ha vinto cinque scudetti consecutivi».
Guardando al fatturato, tra gli scontri nei quarti la differenza maggiore è tra Barcellona e Juventus, 275 milioni di euro. Ci sono quindi 275 milioni di motivi perché i catalani prevalgano. Il Borussia è in vantaggio di 208 milioni sul Monaco, l’Atletico di 56 milioni sul Leicester. Il match più equilibrato è tra Real e Bayern, solo 27 milioni di differenza a favore degli spagnoli. Non sempre però il più ricco vince: negli ottavi il piccolo Monaco è stata l’unica squadra a battere un club con ricavi più alti, il Manchester City con 524 milioni. Chissà che, per qualcuno, il miracolo non si ripeta nei quarti.