A+E investe in Italia, può essere un nuovo player per i diritti tv del calcio

A+E potrebbe essere, nel giro di un paio di anni, il nuovo grande competitor di Sky, Discovery o Viacom nella strategica partita televisiva sulla Penisola. A scriverlo è oggi il…

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A+E potrebbe essere, nel giro di un paio di anni, il nuovo grande competitor di Sky, Discovery o Viacom nella strategica partita televisiva sulla Penisola. A scriverlo è oggi il quotidiano ItaliaOggi in un articolo di Claudio Plazzotta.

Peraltro non si può escludere che A+E television networks Italy srl possa entrare anche nella partita dei diritti tv legati allo sport: negli Stati Uniti, infatti, lo scorso febbraio il colosso televisivo ha acquisito il 25% della Nwsl (la lega calcio femminile Usa) diventando, attraverso il canale tv Lifetime, sponsor ufficiale e broadcast partner della Lega con un contratto triennale al via in aprile.

Il network A+E televisions networks llc (Arts & entertainment) nasce negli Stati Uniti nel 1984 ed è una joint venture al 50% tra Walt Disney co. e Hearst co, valutata oltre 20 miliardi di dollari e con asset iscritti al bilancio 2016 per un valore di 7,12 miliardi di dollari.

Realizza e distribuisce canali tv come A&E (serie), History (storia), Lifetime (femminile), Lmn (femminile), Fyi (For your inspiration, genere avventura) e Viceland (attualità e documentari, anche perché A+E controlla circa il 20% del capitale di Vice media), e i suoi brand raggiungono oltre 335 milioni di famiglie nel mondo, con una forte copertura negli Usa dove sono disponibili nell’80% delle abitazioni.

In Italia è presente con i due canali History e Crime+Investigation (entrambi diffusi sulla piattaforma a pagamento di Sky) e, dall’ottobre del 2013, ha creato la società A+E television networks Italy srl, per governare al meglio un mercato che ritiene molto importante.

La novità di A+E in Italia è che domani parte con un nuovo canale, al 119 della piattaforma Sky: si chiama Blaze, e avrà un palinsesto di intrattenimento, action, lavori pericolosi, motori, emozioni, per un pubblico tendenzialmente maschile e un profilo simile a quello di Dmax (Discovery).

Sarà interessante verifi care se, dopo la sperimentazione in esclusiva su Sky (un po’ come fece Discovery coi suoi brand prima di sposare anche la causa del free), il gruppo statunitense voglia puntare anche sul mercato della tv in chiaro in Italia, che si sta dimostrando molto competitivo per giganti come, appunto, Sky, Discovery, Viacom, e dove sta per arrivare pure Sony con i suoi canali Axn agli lcn 45 e 55.

A+E television networks Italy ha come oggetto la «produzione e distribuzione di programmi tv in chiaro e in pay», ha chiuso l’esercizio 2016 con un valore della produzione di 14,1 milioni di euro (14,7 mln nel 2015) e un utile di 1,4 milioni (1,2 mln nel 2015) con un patrimonio netto pari a quasi 25 milioni di euro.

Nel dettaglio, i ricavi da vendita dei canali a Sky e da raccolta della pubblicità (curata da Sky media) si sono attestati a quota 13,6 milioni di euro complessivi, con un calo di 772 mila euro rispetto al 2015 (319 mila euro in meno dalla vendita dei canali a Sky e 453 mila euro in meno dalla raccolta pubblicitaria).

L’organico di A+E in Italia, con sede in via Salaria a Roma, conta su tre dirigenti, due quadri e 19 impiegati, per complessive 24 unità. Il presidente del cda è Christopher William Barry, mentre le operazioni sulla Penisola sono guidate dal general manager Sherin Salvetti.

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