Il presidente del Torino, Urbano Cairo, si schiera apertamente a favore dell’introduzione del boxing day in Serie A e chiede un cambio di passo nella gestione commerciale del campionato di calcio. Intervistato da La Stampa, il numero uno del club granata ha indicato quelle che dovranno essere le priorità nell’agenda del prossimo presidente di Lega.
Sul nome del futuro numero uno della Serie A, Cairo non sembra avere preclusioni davanti alla possibile candidatura di Adriano Galliani, ma avverte: «Galliani è un bravissimo, ma qui il problema non è la singola persona. Alla Lega non serve un manager, ma dieci manager, uno per ogni settore».
Il modello cui si ispira il presidente del Torino è quello della Premier League inglese, ormai un benchmark riconosciuto anche per gli altri campionati di prima fascia. «Alla Serie A serve una struttura manageriale modello Premier», spiega Cairo a La Stampa, «che sappia quindi vendere i dritti tv all’estero, che faccia un’attività di marketing per i tifosi, che garantisca chi compra una maglietta a 90 euro e poi invece se la vede su una bancarella a 15».
Tra le riforme auspicate da Cairo per la futura Serie A spicca l’introduzione del boxing day, ovvero la possibilità di disputare il campionato durante le festività natalizie (come avviene per tradizioni in Inghilterra) in modo da portare più famiglie allo stadio. Ma anche la possibilità – richiesta condivisa con la proprietà cinese dell’Inter – di disputare alcuni big match di Serie A alle 12.30 in modo da intercettare il prime time televisivo in Asia.
Il tema della programmazione delle partite è centrale nella proposta di Cairo, che chiede un ripensamento totale degli orari. «Non si può giocare alle 20,45 in pieno inverno», spiega l’editore de La7 e del gruppo Rcs (cui fanno capo Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport).
Cairo si è soffermato anche sull’elezione del presidente della Figc, esprimendo parole di apprezzamento per il presidente uscente Carlo Tavecchio. «Io non l’ho votato, ma ho apprezzato quanto ha fatto e questo mi porta a riconsiderare la sua elezione».
Su questo tema il presidente del Toro non si dice sorpreso dalla posizione della Juventus, i cui vertici prima definirono Tavecchio «impresentabile» mentre ora sono pronti a sostenerne la rielezione: «Anche quella sportiva è la politica del possibile: quindi è possibile anche che Agnelli ora stia con Tavecchio».