Il piano di Liberty per rilanciare la F1, dai Gp in stile Super Bowl alle gare a New York

Liberty Media è pronta per rivoluzione la Formula 1. Il progetto del colosso della comunicazione statunitense è ambizioso: tutto per rilanciare l’immagine del circus in tutto il mondo.

Secondo quanto riporta il Financial Times,…

Liberty Media è pronta per rivoluzione la Formula 1. Il progetto del colosso della comunicazione statunitense è ambizioso: tutto per rilanciare l’immagine del circus in tutto il mondo.

Secondo quanto riporta il Financial Times, il piano di Liberty è quello di rivedere quasi tutto quello che avviene nel mondo della Formula 1, anche per aspetti come i naming rights delle gare e il format dei gran premi: l’obiettivo è che ogni weekend si trasformi “nell’equivalente del Super Bowl”, come spiegato da una fonte legata a Liberty al FT. In sostanza, trasformare ogni GP in una settimana di eventi che possano attrarre spettatori e nuovi sponsor.

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Mentre, per quanto riguarda la gara, l’idea sarebbe di dividere su due giorni (sabato e domenica) la gara, con prove e qualifiche al venerdì. «Vogliamo creare qualcosa che non sia solo una gara, qualcosa in cui il pubblico sente di essere partecipe», le parole della fonte citata dal Financial Times. E l’apertura potrebbe essere anche verso i grandi mercati negli Usa, da New York a Los Angeles passando per Miami e Las Vegas, tutti luoghi verso cui Liberty vorrebbe espandersi (così come l’Europa occidentale) pure per aumentare i ricavi

Anche perché i problemi non sono mancati negli ultimi anni. Le novità regolamentari hanno attirato spesso solo critiche, mentre anche i ricavi per le squadre sono calati (dai 950 milioni di dollari del 2012 ai 750 milioni di dollari del 2015), con il passaggio dei diritti alle pay-tv che hanno avuto un pesante impatto sugli ascolti, soprattutto in Asia.

«Non c’è marketing, non c’è ricerca, non esiste alcuna piattaforma digital – ha proseguito il dirigente anonimo intervistato dal FT – . Questo sport ha un contenuto unico al mondo e non si è fatto abbastanza per trarne vantaggio. Dobbiamo costruire le rivalità e consentire alle persone di comprendere la tecnologia utilizzata. Probabilmente non c’è nessuno sport maggiormente associato alla tecnologia, eppure non c’è ancora uno sponsor tecnologico». Senza dimenticare i tifosi, con strumenti come la realtà virtuale che potrebbe portare i fan più vicini alle corse.