L'Inps fa i conti in tasca ai calciatori: i super-ricchi sono solo il 9% del totale

È il sogno di mezzo-mondo, ma nella realtà lavorare nello sport (e nel calcio) non è per forza un affare da copertina platinata. L’Inps ha pubblicato oggi i dati 2015…

stipendio sportivi italiani

È il sogno di mezzo-mondo, ma nella realtà lavorare nello sport (e nel calcio) non è per forza un affare da copertina platinata. L’Inps ha pubblicato oggi i dati 2015 sugli stipendi degli sportivi: sono 6.807 i dipendenti professionisti nell’orbita Coni, da atleti a preparatori di ogni Federazione che guadagnano in media tra i 10 e i 50mila euro all’anno. Il 91,5% dei professionisti censiti dall’istituto previdenziale lavora nel mondo del calcio e la stragrande maggioranza tra loro è un atleta: 3.541 calciatori pro che incassano molto di più dei loro colleghi di altre Federazioni, ma che devono accettare profonde differenze tra chi milita nell’Eldorado della A e tutti gli altri. I super-ricchi sono solo il 9% del totale. 

Dall’indagine Inps, che ha considerato “gli sportivi professionisti con almeno un contributo versato nell’anno 2015”, emerge infatti come i calciatori italiani nel 56,8% dei casi si debbano accontentare di uno stipendio inferiore ai 50mila euro all’anno: il 16% dei giocatori professionisti (569) incassa meno di 10mila euro a stagione e il 40% (1.443) viaggia tra i 10 e i 50mila, cioè non più di 4mila euro al mese per una carriera che finirà molto presto. schermata-2016-11-21-a-16-12-56Il gruppo che viaggia tra i 100 e i 700mila euro annui si piazza al secondo posto tra i più folti (21%) e solo dopo vengono i i 330 giocatori che possono contare su un contratto da oltre 700mila euro all’anno: è il 9% del totale di chi calcia un pallone per lavoro, top-player che rappresentano la totalità degli atleti al di sopra di questa (ricca) soglia. Ovviamente, la gran parte di loro gioca in Serie A che ha un monte ingaggi complessivo che sfiora il miliardo di euro a stagione; ma per ogni Gonzalo Higuain acclamato dalla curva ci sono dieci suoi colleghi che guadagnano molto, molto meno in giro per l’Italia.

Tutto questo vale nel mondo dei calciatori, ma la forbice tra ricchissimi e poveri si allarga quando si guarda al di là del football. Chi non gioca a pallone e fa sport in Italia guadagna (in media) un massimo di qualche decina di migliaia di euro all’anno: su 399 atleti non-calciatori, 277 professionisti non superano i 50mila euro a stagione; 122 (il 30% del totale) riescono a portare a casa uno stipendio tra i 50mila e i 700mila euro. Oltre questa soglia, come detto, non c’è nessuno perché è terreno per pochi e fortunati uomini di calcio.

Oltre a chi gareggia, il mondo dello sport ha bisogno di altre figure professionali che sono più o meno ben pagate. Tanto per inquadrare i numeri, quasi il 94% dei non-atleti professionisti lavora nel mondo del calcio (2.685 su 2.867). Il 78% tra direttori tecnici, preparatori e allenatori di calcio porta a casa uno stipendio inferiore ai 50mila euro a stagione e in 580 riescono a mettere insieme uno salario più che decente, da un minimo di 50mila a oltre 700mila euro a stagione. Tra i non-atleti i super ricchi sono 53 e sono tutti iscritti alla FIGC, come gli atleti: un’oasi da 383 stipendi oltre i 700mila euro che vale il 5,6% di tutto il mondo del lavoro nello sport. Quello da copertina platinata.