Apple punta sul gruppo automobilistico britannico McLaren, uno dei marchi leader della Formula 1 e tra i principali produttori di auto di lusso del mondo, per una possibile acquisizione della società. Lo rivela il «Financial Times», ripreso oggi in Italia dal Corriere della Sera, secondo cui Cupertino avrebbe avvicinato la McLaren Technology group già da alcuni mesi.
E il «New York Times» rilancia: Apple starebbe vagliando anche l’opzione Lit Motors, la start-up che ha sviluppato le moto elettriche. Progetti che rappresentano un segnale evidente dell’intenzione della casa della Mela di modificare gli assetti concorrenziali e tecnologici del settore automobilistico.
Apple, che aveva abbandonato il progetto Titan, il cui obiettivo era realizzare un’auto priva di conducente per fare concorrenza alla Google Car non ha dunque rinunciato ai progetti per sbarcare nel settore delle auto del futuro.
E sebbene McLaren abbia smentito le avances di Cupertino, secondo il quotidiano britannico l’obiettivo di Apple sarebbe di arrivare a una acquisizione diretta oppure al raggiungimento di una quota strategica nel capitale della casa automobilistica.
McLaren fa gola per l’altissimo livello tecnologico, che spazia dall’engineering, allo sviluppo di sistemi digitali per la guida, alla messa a punto di nuovi materiali come la fibra di carbonio e l’alluminio per la realizzazione degli chassis delle vetture.
Il gruppo McLaren, attualmente in perdita (22,6 milioni di sterline nell’ultimo bilancio pubblicato), potrebbe avere una valutazione compresa tra 1 e 1,5 miliardi di dollari e in caso di acquisizione si tratterebbe della maggiore operazione di questo tipo realizzata da Apple dopo l’offerta sul gruppo audio Beats Electronics del 2014.
Ma il senso del progetto andrebbe anche oltre le sinergie tecnologiche, visto che McLaren produce auto di lusso che possono raggiungere prezzi di vendita di un milione di dollari e lo scorso anno ha sfornato 1.654 veicoli di altissima gamma per un giro d’affari di 450 milioni di sterline.
McLaren che si muove sullo stesso segmento della Ferrari è molto lontana dagli utili record di Maranello e dalle ottomila vetture prodotte dalla dal Cavallino. Tuttavia ha piani di crescita ambiziosi e nei prossimi sei anni sono previsti investimenti in ricerca e sviluppo per un ammontare di un miliardo di sterline. Se l’operazione andrà a buon fine il mondo dell’auto non sarà più lo stesso.