Con il no alle Olimpiadi Roma rischia di dover risarcire 20mln allo Stato

Con il no alle Olimpiadi 2024 il rischio è che lo Stato possa chiedere un risarcimento al Comune di Roma. La scelta del sindaco Virginia Raggi che oggi pomeriggio ha annunciato la rinuncia alla…

Luca Montezemolo Comitato promotore Olimpiadi Roma 2024 (insidefoto.com)

Con il no alle Olimpiadi 2024 il rischio è che lo Stato possa chiedere un risarcimento al Comune di Roma. La scelta del sindaco Virginia Raggi che oggi pomeriggio ha annunciato la rinuncia alla sfida olimpica.Adesso la Capitale potrebbe essere chiamata a rispondere dei danni prodotti, visto che già sono stati spesi una ventina di milioni di euro. Lo ha spiegato l’avvocato Gianluigi Pellegrino che ha scritto un parere su incarico del Coni. Lo riporta La Repubblica oggi in edicola.

“Nel giugno 2015 la città fu candidata dall’allora sindaco Marino in virtù di una mozione approvata in assemblea capitolina che lo obbligava a farlo. Su questa base Roma ha chiesto allo Stato di sostenere la sua corsa, anche economicamente. Lo Stato ha quindi accettato, escludendo altre città e mettendoci dei soldi”.

Con il dietrofront, Roma – intesa come Stato – potrebbe battere casa perché Roma – intesa come città – non può dire “ci ho ripensato, stavo scherzando”. Secondo l’avvocato Pellegrino, “al punto in cui siamo lo Stato dovrà necessariamente esigere il rimborso di quanto speso finora”. Insomma, se Raggi “revoca la candidatura espone le casse comunali, e quindi i cittadini, a risarcire lo Stato dei circa 20 milioni che Roma gli ha chiesto di investire. Se invece va avanti, ha la garanzia che i romani non tireranno fuori un euro, anzi riceveranno 5 miliardi di finanziamenti”, con benefici complessivi per oltre 7 miliardi di euro.

Tra l’altro, a quanto pare leggendo lo Statuto di Roma Capitale il sindaco non potrebbe prendere una decisione in autonomia, ma dovrebbe passare al vaglio dell’assemblea capitolina e dovrebbe “ottenere dal consiglio il ritiro formale della delibera varata l’anno scorso. In tal caso saranno i consiglieri a doversi assumere la responsabilità nei confronti dello Stato”, argomenta Pellegrino. Tuttavia, la scelta pentastellata ormai è stata presa.