Platini tratta con la UEFA la sua buonuscita, nonostante sia stato squalificato e abbia dovuto dire addio in anticipo al vertice del calcio europeo. Lo riporta Bloomberg. Le Roi, spiega una fonte anonima all’agenzia statunitense, aveva uno stipendio da 2 milioni di franchi svizzeri all’anno, cioè circa 1,8 milioni di euro per dodici mesi di lavoro, ed è in trattativa con la UEFA per raggiungere un financial agreement che possa chiudere una volta per tutte la faccenda. L’ex calciatore francese era arrivato a sedersi sulla più importante poltrona del calcio europeo nel 2007 ed è stato sostituito solo la scorsa settimana, quando la UEFA ha eletto lo sloveno Ceferin alla presidenza. La scadenza del suo mandato era fissata al 2019.
Tra l’elezione e le dimissioni post-squalifica ci sono stati i lunghi mesi in cui Platini è stato sospeso, ma per tanti anni il dirigente francese ha lavorato da presidente facendo secondo alcuni molto bene. Per questo le federazioni a lui più vicine avrebbero spinto verso un accordo per non lasciare Platini in verde. La legge svizzera, infatti, non impone nessuna liquidazione; ma Platini dovrebbe essere stato in grado di raggiungere una prima intesa prima dell’elezione di Ceferin.
“La questione complessiva della sua retribuzione a seguito della sua sospensione sarà affrontata dal Comitato Esecutivo UEFA a tempo debito”, ha spiegato a Bloomberg la UEFA via email. In ogni caso saranno valutati “i consigli e le proposte della nuovo Comitato per la Remunerazione UEFA e quelle degli esperti legali”. Platini è stato squalificato nel maggio 2016 per quattro anni a causa di un pagamento milionario ricevuto dalla FIFA di Blatter nel 2011 ma per una consulenza che sarebbe stata fatta tra il 1998 e i primi anni Duemila.