Eurovita sponsor degli arbitri italiani fino al 2019 – Eurovita Assicurazioni, società di bancassicurazione indipendente controllata dal fondo d’investimento internazionale JC Flowers e guidata dall’amministratore delegato Andrea Battista, ha rinnovato l’accordo di sponsorizzazione con gli arbitri italiani per tre anni (fino al termine della stagione 2018-2019).
Lo riporta il portale di informazione Soccerex.com, che indica in 1,2 milioni di euro a stagione il valore della sponsorizzazione tra Eurovita e l’Associazione italiana arbitri (AIA).
Per questa e per la prossime due stagione il marchio Eurovita continuerà ad essere presente sulle divise ufficiali e sula dotazione tecnica degli arbitri italiani e dei funzionari dell’AIA, per un totale di più di 35.000 direttori di gara e oltre 600.000 partite (dalla Serie A ai dilettanti) nell’arco di tempo della sponsorizzazione.
“Negli arbitri italiani riconosciamo gli stessi valori che abbiamo posto alla base del nostro lavoro: il desiderio di eccellenza, indipendenza, professionalità e rispetto delle regole. Ringraziamo la FIGC, l’AIA e tutti i 30.000 arbitri italiani che siamo orgogliosi di considerare come nostri ambasciatori nel mondo del calcio”, ha commentato l’ad di Eurovita Andrea Battista.
La decisione di Eurovita di proseguire nella partnership con gli arbitri italiani avviata nel luglio del 2015 si basa anche sul successo, in termini di visibilità del brand, riscontrato nel corso della stagione 2015-2016.
Secondo una ricerca di mercato sviluppata da Nielsen Sport, presentata lo scorso luglio nella sede della FIGC alla presenza del presidente Carlo Tavecchio, del dg Michele Uva, del presidente dell’AIA Marcello Nicchi e dello stesso Battista, grazie alla sponsorizzazione degli arbitri italiani, la notorietà del brand Eurovita è cresciuta in un solo anno dall’1% al 40%.
In base alle rilevazioni di Nielsen Sport, il brand Eurovita è oggi riconosciuto da 4 italiani su 10. Il caso di successo è particolarmente significativo considerando la concentrazione delle risorse sulla sola azione di sponsorizzazione sportiva.
La ricerca è stata svolta con oltre 1000 interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa fra 16 e 59 anni.