Non solo mercato, gli stipendi nel mondo del calcio sono consistenti anche per i dirigenti. Come nel caso dell’amministratore delegato dell’Inter Michael Bolingbroke.
Il dirigente nerazzurro, si legge in un documento ufficiale della società (il verbale del Cda dello scorso 28 giugno), è stato assunto da Erick Thohir nell’ottbre 2014 con un contrato di consulenza. Un accordo in base al quale il dirigente ex Manchester United deve ricevere i seguenti emolumenti lordi:
– euro 1.413.524,68 per il periodo dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017;
– euro 551.461,98 per il periodo dal 1 luglio fino alla data di approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2017.
Oltre a questi, nel contratto sono brevisti anche alcuni bonus:
– l’1% dell’aumento dell’EBITDA della società rispetto all’esercizio precedente (se tale aumento viene riscontrato, ovviamente);
– euro 506.520,00 in caso di qualificazione dell’Inter alla prossima Champions League;
– euro 189.945,00 in caso di qualificazione dell’Inter alla prossima Europa League.
Oltre a tutto ciò, i classici benefit come auto aziendale, tutela assicurativa sanitaria, alloggio e copertura dei costi di scolarizzazione dei figli. In totale, quindi, la remurazione fissa, riporta il documento, è di euro 1.964.986,66, ai quali vanno aggiunti bonus e accessori.
Cifre che lo avvicinano a quelle di Giuseppe Marotta, dirigente della Juventus, che, al 30 giugno 2015, era il più pagato in Serie A. Il tutto alle retribuzione come Amministratore (€ 25 mila), Amministratore Delegato (€ 1,2 mln) e Direttore Generale Area Sport (€ 502 mila), più i relativi bonus (€ 638 mila di cui 100 mila per la vittoria dello Scudetto). Al presidente Andrea Agnelli e all’altro AD Aldo Mazzia sono spettati “solo”, rispettivamente, 492 mila euro (+1% sul bilancio precedente) e 648 mila euro (+35% sul 2013/14).
Tra le altre società, la Roma risparmierà il pesante stipendio dell’AD Italo Zanzi (1,5 milioni), mantenendo intatto invece lo stipendio di Walter Sabatini (poco superiore al milione di euro). Tra le altre big, il Milan nel 2015 ha avuto costi per il CdA per poco più di 3 milioni complessivi, effetto probabilmente del doppio amministratore delegato, con Barbara Berlusconi accanto ad Adriano Galliani.