Buffon Zucchi imprenditori – Oltre venti milioni di euro investiti e persi: Buffon nei mesi scorsi ha passato la mano in Zucchi al fondo francese Astrance e in un’intervista al Corriere della Sera non mostra rimpianti per quanto ha puntato nella società. “La mia priorità era salvaguardare le 1.200 famiglie che lavoravano per l’azienda”, ha detto. Il portiere della Juventus e della nazionale ricorda “quale fosse la situazione di Zucchi prima che io entrassi” e la sua soddisfazione è essere riusciti “a portare la barca in porto senza licenziare passando la società a un partner industriale molto forte che ha già dimostrato di saper rilanciare un’azienda”.
Un simbolo del made in Italy ora gestito dalla francese Astrance. “In tutti questi anni – ha detto Buffon al CorSera – molte aziende storiche sono state rilevate da stranieri e questo è un grande peccato dell’Italia. Quando una Zucchi viene presa da qualcuno che non è italiano è un piccolo dispiacere. Con tutti gli imprenditori del nostro Paese che potevano mettersi insieme e con le loro grandi esperienze fare una cordata…”, ha sottolineato. Secondo Buffon, alla fine, “dovremmo cercare di fare più squadra tra italiani per tutelare la nostra storia. Anche la storia di marchi importanti che ci hanno resi famosi nel mondo”.
L’aver salvato i dipendenti della società ma aver perso le proprie risorse (è stato “un esborso oneroso”) ha insegnato a Buffon che gli investimenti “se sono di portata così straordinaria” bisogna “seguirli in prima persona. Non va mai bene delegare a professionisti o a persone che possono sembrare di fiducia. L’aria che c’è in azienda, in certi contesti, deve essere chi mette i soldi a respirarla”. Poca trasparenza da parte dei collaboratori, con l’omissione di “offerte di acquisizione giunte ad inizio 2014, quando ancora si era lontani dall’allarme rosso”, ha raccontato al CorSera.
Oltre a Zucchi, Buffon negli anni ha comprato uno stabilimento balneare La Romanina e l’hotel Stella Della Versilia, gestiti dalla famiglia e ha creato a Marina di Carrara un centro diagnostico. Certo, c’è anche la Carrarese, altra esperienza che come Zucchi non è andata a buon fine: “Continuerò a dare il mio piccolo contributo, ma a livello di vicinanza e basta”, ha assicurato. Cosa sono i soldi? “Sono il frutto del mio lavoro. In tutte le cose che ho fatto ho sempre messo le mani nelle mie tasche e ho sempre investito del mio. E quando uno mette del proprio in ciò che fa, la prima cosa che guadagna è la libertà”.