Milan verso l'addio a Infront ma il futuro di Galliani si deciderà dopo il closing coi cinesi

Milan Infront potrebbero separare le loro strade. Dopo la rottura su Milan Channel, il club non ha ancora rinnovato il contratto sulle sponsorizzazioni.

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Non è ancora detta l’ultima parola, visto che il passaggio del controllo del club dalla Fininvest alla cordata cinese rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff potrebbe scompaginare le carte in tavola, ma il rapporto commerciale tra il Milan e Infront, cementato negli anni della gestione di Adriano Galliani come plenipotenziario rossonero, sembrerebbe essere arrivato al capolinea.

Lo scorso 30 giugno sono andati in scadenza i due contratti che legavano il club presieduto da Silvio Berlusconi alla società attiva nel campo del marketing sportivo e nella produzione e distribuzione di contenuti. Il primo era quello relativo alla realizzazione di Milan Channel, la televisione tematica della società rossonera presente sul canale 230 del bouquet di Sky.

Il secondo riguardava la partnership strategica, in vigore dalla stagione 2010/11, in base alla quale Infront ha affiancato il Milan nell’ambito della ricerca, selezione ed implementazione delle sponsorizzazioni. Accordo, quest’ultimo, che è valso alla società rossonera circa 25/30 milioni l’anno di ricavi commerciali, contribuendo a fare del Milan il primo club per ricavi da sponsorizzazioni e marketing in Italia.

Il primo accordo, che di rinnovo in rinnovo, risaliva addirittura alla fine degli anni 90, quando Infront Italy si chiamava ancora Media Partners, non è stato prolungato. Il Milan, su impulso di Barbara Berlusconi, vicepresidente e amministratore delegato con competenze sull’area commerciale, ha infatti deciso di prendersi in carico direttamente la gestione del canale tematico.

Questa scelta rientra nell’ambito di un riassetto complessivo dell’attività di comunicazione del club, che si è concretizzato nella nascita della Milan Media House, cui fanno ora capo oltre alla televisione del club (ribattezzata Milan Tv in quanto il brand Milan Channel è stato registrato da Infront), anche la gestione del sito corporate e i canali social.

Dal punto di vista giornalistico, dunque, i contenuti della nuova Milan Tv saranno prodotti internamente dal club (prima la redazione di Milan Channel, guidata da Mauro Suma, che per ora rimane nel team, faceva capo direttamente a Infront), mentre dal punto di vista tecnico, la nuova televisione rossonera si affiderà alla società di produzione On Air, specializzata nella realizzazione di spot pubblicitari, ma presente nel campo delle produzioni televisive per Mediaset e per La7 (On Air curerà anche la nuova trasmissione di Andrea Scanzi, “Futbol”, che andrà in onda dal 12 giugno).

Il secondo accordo, quello relativo alle sponsorizzazioni, è anch’esso scaduto. Ma siccome la trattativa per la cessione del controllo del club alla cordata cinese è ancora in corso, il Milan non ha ancora comunicato ad Infront alcuna decisione in merito. Quindi la situazione è in stand by in attesa di capire come evolverà la trattativa.

Da quanto è stato possibile ricostruire, Barbara Berlusconi, che ha la delega sulle attività commerciali del Milan, punterebbe a interrompere il rapporto con Infront anche su questo fronte. Per la figlia dell’ex premier, infatti, il ruolo di Infront come advisor commerciale del club ha rappresentato di fatto una sorta di limite sul proprio perimetro d’azione, considerato che fino al 30 giugno 2016 la ricerca degli sponsor e dei partner commerciali del Milan era a tutti gli effetti di competenza di Infront.

Se a questo si aggiunge il rapporto di lunga data tra l’altro ad, Adriano Galliani, e l’ex numero uno di Infront in Italia, Marco Bogarelli, oggi direttore strategico di Wanda Sports Holding, si comprende meglio il perché della determinazione di Barbara di recidere il rapporto con l’advisor.

La decisione definitiva arriverà solo dopo la conclusione della trattativa con i cinesi, che sarebbero stati costantemente informati sulle decisioni prese in queste settimane (compresa la scelta di non rinnovare il contratto per Milan Channel) e non avrebbero manifestato pareri contrari sulle scelte effettuate. Segno che il colosso Dalian Wanda, cui fa capo il controllo della stessa Infront, non dovrebbe essere parte della cordata rappresentata da Galatioto e Gancikoff (lo scorso aprile Dalian Wanda aveva smentito un eventuale interesse per il Milan).

Il processo di cambiamento sembra comunque essere iniziato: la squadra, ad esempio, non indosserà più le divise di Dolce & Gabbana, che era tra i partner portati da Infront, e il cui contratto con i rossoneri è scaduto assieme a quello dell’advisor. Secondo indiscrezioni di stampa, lufficio marketing, che riporta a Barbara Berlusconi, sarebbe già al lavoro per uno cambio merci con Armani da chiudere in tempi stretti. Ma la casa di moda milanese ha negato nella serata di venerdì 8 questa possibilità. “Oltre all’accordo con il Bayern Monaco che prevede la creazione degli abiti ufficiali del Club”, ha precisato il gruppo Armani in una nota, “non sono in corso trattative per collaborazioni con altre squadre di calcio“.

Milan Infront, il futuro di Adriano Galliani

La situazione appare fluida e molto dipenderà dalla governance del nuovo Milan che, in caso di cessione, sarà concordata tra Fininvest e la nuova proprietà, a partire proprio dal ruolo di Barbara Berlusconi e di Adriano Galliani.

Quest’ultimo, parlando giovedì 7 luglio, nel corso della presentazione del nuovo tecnico Vincenzo Montella, non si è sbilanciato sul suo futuro, rimettendosi alle decisioni di Berlusconi e dell’eventuale nuovo proprietario.

“Il mio futuro riguarda il mercato. Rimarrò ad fino al closing, previsto verso la fine di settembre. Non ho pensato cosa farò da grande, dopo questo passaggio valuteremo cosa fare. Non mi preoccupa cosa succede nel mese di ottobre, ma di luglio e agosto”, ha detto Galliani.

Parole che, secondo alcuni osservatori, sembrano minare le sicurezze sulla sua permanenza, finora data per certa anche con la nuova proprietà. In realtà non avrebbe potuto dire qualcosa di diverso, dovranno essere i compratori di Pechino a confermarlo formalmente. A trattativa conclusa si capirà quale sarà il nuovo incarico del manager che al momento fa parte del nuovo progetto e che, come riportato oggi da Repubblica, avrebbe un piano di scivolo per la buonuscita concordato con Fininvest con scadenza nel 2018.