Bentegodi, Verona batte cassa: chiesti 2 mln a Hellas e Chievo

I conti non quadrano. E così, a campionato fermo, torna un nuovo braccio di ferro tra Palazzo Barbieri e le due società calcistiche cittadine che utilizzano lo stadio Bentegodi: l’Hellas…

bentegodi verona debito hellas chievo

I conti non quadrano. E così, a campionato fermo, torna un nuovo braccio di ferro tra Palazzo Barbieri e le due società calcistiche cittadine che utilizzano lo stadio Bentegodi: l’Hellas Verona e il Chievo. Ne scrive oggi il Corriere nell’edizione di Verona. 

Alla fine del mese scorso il Comune abbia rifatto i conti ed abbia verificato che l’Hellas ha un debito di 867.478,53 euro più Iva, maturato tra il 2013 e il 2015.

Il Chievo, da parte sua, deve pagare una cifra ancora più alta: 1.158.459,05 euro, maturati in questo caso tra il 2011 e il 2015.

Il Comune ha spedito una serie di raccomandate ad entrambe le società per ottenere il saldo di quanto dovuto, ma senza esito.

Il Chievo ha proposto ufficialmente al Comune di pagare, chiedendo di farlo a rate. Il direttore generale dei clivensi, Luca Faccioli, spiega: «abbiamo presentato un piano di rientro dal debito, ed abbiamo già concordato l’iter da seguire, al netto degli scomputi effettuati». Scomputi che riguardano lavori di manutenzione dello stadio (in particolare la Curva Sud) per 304.716 euro.

Da parte dell’Hellas, invece, non arrivano commenti ufficiali di alcun tipo, ma dagli ambienti societari filtra una posizione diversa, secondo la quale il club presieduto da Maurizio Setti sarebbe addirittura in credito, e non in debito, nei confronti dell’Amministrazione comunale, visto che si è presa in carico una serie di spese per la manutenzione straordinaria dello stadio.

Spese che ammonterebbero a 1.016.993,44 euro. Una tesi che a Palazzo Barbieri non condividono, spiegando che in ogni caso le utenze vanno pagate, e che, se è vero che i lavori sono stati fatti, è vero anche che una parte di essi possono essere scomputati, ma alcune voci erano invece a carico del concessionario (ovvero della società).

Nella discussione all’interno della giunta, si era detto che «considerata l’entità del debito accumulato dalle due società, risulterebbe inopportuno, nonché foriero di possibili azioni di responsabilità, un rinnovo dei contratti (scaduti a fine giugno) se le condizioni di insolvenza persistessero». E tutta la giunta si era detta d’accordo su questa linea.

Per la cronaca, le voci attraverso cui si sono accumulati i debiti sono parecchie e disparate. L’Hellas, ad esempio, oltre al canone per lo stadio, deve pagare quasi 210 mila euro per il bar e 33mila per l’uso di locali vari. Il Chievo, da parte sua, deve versare, oltre al canone per lo stadio, circa 350mila euro di utenze, circa 260 mila euro per il bar (tra canone e utenze) e circa 50mila euro per l’uso di locali vari.