Differenziazione ricavi società di calcio Sporthacktag. “Stiamo continuando a perseguire gli obiettivi che GEA World si era data quando è nata nel 2001: essere un supporto consulenziale e di marketing verso club e società attraverso la promozione di eventi. Dopo SportHackTag altri format innovativi arriveranno a breve“. Lo ha detto Alessandro Moggi, presidente dei Gea World, a CF – calcioefinanza.it al termine della due giorni londinese organizzata all’Emirates Stadium dalla società di marketing sportivo.
E il suo messaggio ai club alla fine di una convention che si è concentrata sul tema del marketing digitale è molto chiaro: “Gli investimenti necessari per far decollare la fan base dei club di serie A e renderla più coinvolta e interattiva con le società saranno un passaggio obbligatorio se si vuole andare oltre i diritti tv. La differenziazione delle revenue è quello che più di tutto penalizza il calcio italiano. La presenza dei grandi club, ma anche dei medi come Bologna, Sampdoria, Torino e Genoa a questo appuntamento è un segnale di interesse e la dice lunga sulle volontà”.
Dopo aver premiato il Torino con il primo SportHackTag Award, Moggi ha preannunciato il prossimo appuntamento che a marzo del 2017 riunirà il calcio internazionale a Dubai (dove Gea ha una delle sue sedi operative). “L’intento – ha spiegato – è quello di proporre un doppio appuntamento annuale, simile a quello che accade per una fiera consolidata come il Soccerex”.
Molti volti italiani, quelli che si sono visti in questi giorni a Londra, anche se società come Porto, Real Madrid, Manchester City, Arsenal e Tottenham non hanno fatto mancare la loro presenza: “Naturalmente c’è stato interesse da parte dei club italiani che sono i nostri primi interlocutori, ma allo stesso tempo realtà come l’ATP di tennis o l’NBA di basket non hanno fatto mancare il loro contributo: abbiamo portato nomi eccellenti”.
L’aspetto più interessante? “Abbiamo saputo – ha confermato Andrea Sparisci di Gea World – di alcuni accordi operativi già chiusi tra le società e le aziende che erano presenti e soprattutto è piaciuta la dimensione del format: non una caccia al biglietto da visita ma una situazione rilassata che ha permesso ai partecipanti di parlare, confrontarsi e focalizzarsi sulle proprie priorità”.