La News Corp di Murdoch chiude il trimestre in rosso per 149 milioni di dollari

News Corp, il gruppo editoriale controllato da Rupert Murdoch, cui fanno capo tra gli altri il Wall Street Journal, il Times di Londra e la casa editrice HarperCollins, ha chiuso il terzo…

euro 2016

News Corp, il gruppo editoriale controllato da Rupert Murdoch, cui fanno capo tra gli altri il Wall Street Journal, il Times di Londra e la casa editrice HarperCollins, ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio 2015/2016 con una perdita di 149 milioni di dollari, rispetto all’utile di 23 milioni dello stesso trimestre del precedente esercizio.

Sul risultato riportato nella trimestrale News Corp hanno pesato la flessione nella raccolta pubblicitaria, la forza del dollaro che ha impattato sulla performance del gruppo all’estero e oneri straordinari. News Corp, in cui dopo la ristrutturazione di qualche anno fa sono rimaste le attività editoriali (il business delle televisioni, compresa la quota in Sky, rientra invece nel perimetro di 21Century Fox), ha visto il proprio giro d’affari scendere più delle attese, attestandosi a 1,89 miliardi contro gli 1,93 pronosticati.

Nella trimestrale News Corp, la divisione informazione ha riportato un declino del 9% del fatturato. Il direttore finanziario Bedi Singh ha affermato che per lo stesso Wall Street Journal la pubblicità è calata del 4% rispetto al 2015. Nella sezione Dow Jones, in cui è incluso il Wall Street Journal, il digitale ha assicurato più del 50% del fatturato.

“Gli inserzionisti e le agenzie stanno sperimentando a loro spese il calo del mercato pubblicitario”, ha affermato l’amministratore delegato, Robert Thomson. “Crediamo che le testate di alta qualità e il loro pubblico siano attualmente sottovalutate dalle agenzie, più concentrate sulla moda”.

Nella divisione libri, secondo quanto indicato dalla trimestrale News Corp, il fatturato è calato dell’11% a 44 milioni di dollari a causa degli insuccessi di “American Sniper” e “Divergent”. In crescita del 14% a 194 milioni la divisione dei servizi immobiliari digitali, con un buon andamento del traffico su realtor.com.

Nonostante ricavi “deludenti”, ha detto l’amministratore delegato, Robert Thomson, “crediamo che l’azienda sia sulla strada giusta per vedere miglioramenti nel quarto trimestre con l’espansione delle nostre attività immobiliari digitali, un consolidamento della riduzione dei costi e il calo delle pressioni sui tassi di cambio”. Le tensioni valutarie, infatti, hanno sottratto 72 milioni.