Spettatori fantasma San Siro, i conti non tornano. Inter e Milan, infatti, dichiarano più spettatori rispetto a quelli che realmente si presentano al Meazza per le partite: una differenza importante, quasi 8mila tifosi in meno per ciascuna gara.
Secondo la Lega Serie A, come riportano Repubblica e Corriere dello Sport, nelle 19 giornate del girone d’andata a San Siro sono stati presenti complessivamente 801.422 spettatori. Dati che non corrispondono a quelli reali, cioè alle presenze registrate dai tornelli elettrici: stando alla Questura di Milano, infatti, a vedere Inter e Milan sono state solo 662.425 persone, 138.997 in meno rispetto al dato reso ufficiale dai club e dalla Lega.
Spettatori fantasma San Siro, i motivi
La spiegazione dietro questo fenomeno, che i due quotidiani svelano per il terzo anno consecutivo, è che le due società comunicano alla Lega il dato di abbonati più i biglietti venduti. Solo che, ovviamente, non sempre gli abbonati si presentano allo stadio. E i dati dei tornelli registrano pure le presenze degli addetti ai lavori, tra steward, giornalisti, operatori della sicurezza ecc, quindi gli spettatori “veri e propri” potrebbero essere pure meno.
In sostanza, quindi, la “scomparsa” di tifosi è dovuta a quegli abbonati che, nonostante abbiano pagato per tutte le partite, non si presentano allo stadio, e non sono pochi: non vanno a San Siro il 38% degli abbonati rossoneri (7.514 in media su 19.504) e il 27% di quelli interisti (7.136 su circa 26mila), regalando di fatto soldi alle società. Una cifra abbastanza ragguardevole: secondo la ricostruzione di Repubblica, si parla di circa 3 milioni e 300mila euro per il Milan e intorno ai 3 milioni di euro per l’Inter (cifra ottenuta moltiplicando la media di ogni abbonamento, circa 23 euro, per il numero degli assenti a partita e poi per le 19 partite casalinghe di ciascuna squadra). Il motivo? Forse per evitare le fughe degli sponsor, forse per “farsi belli” coi numeri gonfiati. Sta di fatto che a Milano il fenomeno degli spettatori fantasma San Siro prosegue.