Diritti tv, il nuovo accordo in Premier League ha stabilito un nuovo limite che sarà difficile da battere negli anni a venire. E le cifre lo dimostrano: 14 milioni di euro per ciascuna delle 168 partite che verranno trasmesse.
Un aumento vertiginoso, che non ha eguali in Europa, come dimostra uno studio promosso da KPMG. La Premier League infatti ha avuto un aumento del 67% del prezzo dei diritti tv a partita, passando dagli 8,4 del precedente accordo ai 14 per il prossimo (che partirà nella stagione 2016/17). Una crescita poco più alta di quella della Liga, passata da 1,8 milioni di euro a gara a 2,9 (+64%) e di quella della Bundesliga, da 1,4 a 2,1 (+50%), mentre restano fanalino di coda la Ligue 1 (da 1,6 a a 1,9 milioni, +20%) e la nostra Serie A (da 2,2 a 2,5 milioni, +13%). Certo, in Premier League vengono trasmesse meno partite e quindi il numero è più alto, ma anche ipotizzando venissero diffuse live tutte le 380 partite del campionato inglese, il prezzo per ciascuna di esse sarebbe comunque il doppio rispetto agli altri campionati (6,2 milioni).
Diritti tv, Premier League regina d’Europa
“Un divario evidente – il commento di Andrea Sartori, capo di KPMG Sport – e che rischia di aumentare ancora di più nei prossimi anni”. In effetti il valore complessivo dei diritti tv, che sta assumendo sempre più peso nel mondo del calcio, ha un divario netto tra i top 5 campionati d’Europa: si va dai 2,35 milioni a stagione della Premier ai 628 della Bundesliga, passando per i 983 della Liga, i 945 della Serie A e i 727 della Ligue 1. Una differenza che si nota, continua lo studio della KPMG, anche nel cifra per abitante: una partita in Italia vale 4 centesimi di euro per ogni abitante, in Bundesliga 2,5 centesimi, 2,9 in Francia, poco sopra i 6 in Spagna e addirittura oltre i 21 centesimi di euro in Inghilterra.
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