L’esonero di Mouurinho non costa caro soltanto all’ego dell’allenatore portoghese ma pure al Chelsea.
L’allenatore di Setubal si fa forza di un contratto da circa 13 milioni di euro l’anno fino al 2019. Sull’eventuale buonuscita di Mourinho, però, sono due le versioni: la prima è che il tecnico riceverebbe circa 50 milioni di euro, cioè tutto quello che gli spetta fino alla fine del contratto nel 2019; la seconda, invece, è che nel contratto esiste una clausola per cui può essere liberato pagandogli soltanto un anno di contratto, quindi appunto 13 milioni di euro. E Mourinho di buonuscita se ne intende: ne incassò 21 (anche se qualcuno dice 35) dal Chelsea al termine della sua prima esperienza londinese, nel settembre 2007.
Ma non è soltanto Mourinho ad intendersene di buonuscite. Perché il suo attuale presidente, Roman Abramovich, ne sa forse più di lui: da quando ha preso in mano il Chelsea, infatti, il magnate russo ha versato 83 milioni ai tecnici esonerati. Il record è proprio dello Special One a quota 21, seguono i 15 per Felipe Scolari nel febbraio 2009, gli 11 per Villas-Boas nel marzo 2012, i 7 finiti a Carlo Ancelotti nel giugno 2011, i 6,5 per Avraham Grant nel maggio 2008 e i quasi 5 per Claudio Ranieri nel maggio 2004. Il totale, appunto, è di 83 milioni in 11 anni di gestione. Con il secondo esonero di Mourinho si avvicina alla fatidica quota 100, magari superandola nel caso la clausola alla fine non si riveli tale. Ma cosa volete che siano 100 milioni in buonuscite per uno che ha versato 230 milioni all’ex moglie dopo il divorzio.