Coppa Italia stile FA Cup, Pagnozzi vuol guidare la rivoluzione dei piccoli

Coppa Italia stile FA Cup, qualcosa si muove per superare “l’impasse legislativa sui diritti tv; modificare gli attuali format eliminatori di Coppa Italia”. E’ questo il punto che spicca -…

nuovo stadio friuli 3

Coppa Italia stile FA Cup, qualcosa si muove per superare “l’impasse legislativa sui diritti tv; modificare gli attuali format eliminatori di Coppa Italia”. E’ questo il punto che spicca – tra gli altri – nel piano di Raffaele Pagnozzi per la LegaPro.

L’ex segretario generale del CONI, che si candida alla guida della Lega Pro, e certamente non è un personaggio secondario nello scacchiere politico-manageriale del calcio italiano, strizza l’occhio ai tifosi, fa sua una richiesta che cresce a gran voce dalla base dei supporters e parte in quarta su un tema particolarmente caldo e dibattuto in questi giorni.

Anche i lettori di C&F si sono cimentati facendo capire chiaramente che alla Coppa Italia serve più imprevedibilità, sorteggi integrali e il superamento di un modello troppo ingessato che favorisce eccessivamente i grandi club.

Tra gli altri punti Pagnozzi parla di rilancio economico e d’immagine della Lega Pro e nuovo ruolo nel mercato degli eventi sportivi. Ma la riforma della Coppa Italia in questo momento sembra essere la più concreta idea, del resto i numeri impetosi della affluenza di pubblico agli stadi nei turni disputati in queste settimane suggeriscono una profonda riflessione ed una altrettanto profonda riforma della competizione.

Una riforma che – arrivando dalla Lega Pro – non può prescindere su due punti: il sorteggio integrale ed un complesso di regole che possano favorire l’imprevedibilità, ma anche gli aspetti economici visto che ad esempio il giocare la partita in casa sul campo della squadra più debole permetterebbe ai club minori di avere incassi interessanti da aggiungere a bilanci sempre affamati di nuova liquidità.

Nel suo programma si parla di sfruttare tutti i canali per aumentare i ricavi dei club, e di “un’azione di lobbying per recuperare quanto più possibile del finanziamento Coni; sbloccare i contributi di 8,5 milioni destinati per legge alla Lega Pro, oggi accantonati nel bilancio Coni”; superare “l’impasse legislativa sui diritti tv; modificare gli attuali format eliminatori di Coppa Italia”.

Pagnozzi punta a dare “nuova immagine alla Lega” e trovarle uno spazio “nel mercato dello sport marketing, innescando un processo di evoluzione in entertainment company e sviluppando progetti come produttore di contenuti esclusivi per i media”.

La sponsorizzazione non sarà “più solo strumento di visibilità, ma opportunità per la strategia di comunicazione”.

L’ex dirigente Coni si propone di realizzare un “centro multimediale per ideare, produrre e diffondere contenuti esclusivi Lega Pro” su tutti i media; e “definire strategie digital e social” che rendano più chiara l’identità della Lega Pro.

Fra le altre proposte anche quella di adottare “un modello organizzativo capace di prevenire i reati sportivi da parte dei tesserati, che configurino circostanze attenuanti, o esimenti, in alcuni casi, a favore dei club”. E di introdurre “nuove regole per l’ammissione delle nuove proprietà, sull’esempio di Leghe estere”.