Il Flop Coppa Italia è totale: nell’ultimo turno, infatti, la media spettatori è stata al di sotto delle 4000 presenze per ogni partita. Merito di un format che, così com’è, non funziona.
Sarà stato il primo freddo, sarà stata la nebbia, ma la desolazione è regnata sovrana sugli stadi nella settimana di coppa. Su 8 partite disputate, l’unica ad andare in doppia cifra è stata Milan-Crotone (10229 spettatori), forse più per merito dei tifosi calabresi che sono arrivati in massa a San Siro. Tra le altre, poi, solo Palermo-Alessandria (5300) e Torino-Cesena (5000) hanno superato le 5mila presenze, il resto tutte sotto, con il “record” di Carpi-Vicenza che ha attratto al Braglia di Modena addirittura 600 persone. Il totale delle 8 gare è stato di poco superiore alle 30mila unità, con una media abbastanza imbarazzante di 3800 spettatori a partita. Senza considerare la percentuale di riempimento, che si assesta su un ancora più imbarazzante 12% complessivo: significa che gli 8 stadi erano vuoti all’88%. E dire che comunque erano in campo 7 squadre di Serie A.
Flop Coppa Italia
Nulla a che vedere con quanto successo all’estero. Il paragone con l’Inghilterra probabilmente è esagerato, visto che comunque parliamo di quarti di finale della Capital One Cup (la coppa di lega inglese), però oltremanica in 4 partite la media è stata di 32mila spettatori a gara: la loro media, cioè, è superiore al nostro totale. In Spagna, invece, si giocava l’andata dei sedicesimi di Copa del Rey, più simile, per importanza, al turno della Coppa Italia. Volendo fare i buoni, cioè togliendo dal conteggio i 67mila del Camp Nou per Barcellona-Villanovense, la media resta comunque quasi il doppio, 6800 biglietti venduti per ognuna della 15 partite dsiputate. Se invece aggiungiamo la gara dei blaugrana, si sale a 10600. Comunque vada, non c’è partita.
Non è certo la prima volta che si parla di flop Coppa Italia, anzi. Eppure, ancora, il format è rimasto lo stesso: partite secche in casa della squadra più forte, il posto in Europa League come premio (che interessa relativamente), orari decisamente rivedibili (e il prossimo turno non fa che confermare l’idea). Una delle tante riforme che stiamo ancora aspettando.