Sgambetto Juve e retrocessione felice: il modello Siviglia per i club medi

Modello Siviglia? Battendo 1-0 la Juventus nell’ultima giornata dei gironi di Champions League – grazie al beffardo gol dell’ex Fernando Llorente – il Siviglia centra la più felice delle…

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Modello Siviglia? Battendo 1-0 la Juventus nell’ultima giornata dei gironi di Champions League – grazie al beffardo gol dell’ex Fernando Llorente – il Siviglia centra la più felice delle retrocessioni in Europa League, una competizione che gli spagnoli considerano a tutti gli effetti il proprio habitato dopo averla vinta nelle ultime due edizioni.

Retrocessione felice per molte ragioni. Innanzitutto quest’anno i ricavi europei del Siviglia saranno comunque in aumento rispetto all’anno precedente grazie al market poll dei gironi di Champions ed ai punti raccolti nel girone.

Dal punto di vista del ranking invece la Spagna potrà ora giovarsi di una squadra in grado di andare ben più avanti nella Coppa, e che invece in Champions League era presumibilmente destinata a uscire agli ottavi. Al contempo l’eliminazione del Borussia Moenchengladbach penalizza la Germania seconda scavando un solco ancora più grande tra le due nazioni leader.

Vi sono poi i riflessi economici generali.

Il Siviglia ha consolidato un modo di lavorare che è lo ha trasformato in uno dei club più sani in Spagna: l’esposizione debitoria è marginale, i prestiti bancari ammontano a pochi migliaia di euro e la posizione azionaria cresce anno dopo anno.

Nel frattempo, con tutte le linee di business in crescita, il Siviglia ha superato la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato superando per la prima volta nella sua storia il Valencia.

In totale, il Sevilla FC ha chiuso la stagione 2014-2015 con un fatturato di 125,8 milioni di euro, 22,8% in più rispetto all’anno precedente.

Decisiva la capacità di individuare e valorizzare talenti prima di trasformarli in ricche plusvalenze. Secondo gli ultimi dati di bilancio i vari Ivan Rakitic, Alberto Moreno e Federico Fazio hanno generato un saldo netto del player trading di 37,28 milioni, il 22,4% in più rispetto ai due anni precedenti. E le cessioni di quest’estate (tra cui quella di Bacca al Milan per 33 milioni di euro) dovrebbero confermare una tendenza ribadita anche in sede di bilancio laddove si legge che “La sostenibilità degli attuali livelli di costo della prima squadra sarà necessario proseguire l’attuazione del modello di business”.

Ai ricavi si sono aggiunte le partecipazioni alle Supercoppe: 2 milioni da quella del 2014 contro il Real Madrid, cifra simile da contabilizzare per il 2015-2016 grazie alla finale (persa) contro il Barcellona, dopo di che come detto il market poll di Champions League e i punti conquistati nel girone porteranno altra manna alle casse del club.

Le due vittorie contro Juventus e Borussia Moenchengladbach hanno portato 3 milioni totali (1,5 a vittoria): avesse vinto tutte e 6 le partite del girone di Europa League il Siviglia avrebbe incassato meno: 2,16 milioni di euro (360 mila euro a vittoria).

Infine i ricavi legati ai soci sono cresciuti del 32,6% a 8,67 milioni, mentre i ricavi di pubblicità e marketing sono saliti del 13,8% a 11,66 milioni, e il club presieduto da Jose Castro in questo senso ha ancora margini dovendo ancora individuare uno sponsor di maglia adeguato.

Ecco quindi l’altra faccia della medaglia: quella di un club che andando in Europa League si ritroverà nel suo habitat sportivo naturale, dove maggiormente può esprimersi per la vittoria. Un modello, quello del Siviglia, che dovrebbe essere imitato – sul piano economico come su quello appunto sportivo – da diversi medi club europei, anche italiani, che hanno necessità di consolidare le loro posizioni europee e rafforzare il proprio modello di business e che fa da contraltare a chi, come il Manchester United, non può che vivere la retrocessione europea come un fallimento, soprattutto sportivo.