“Le società di calcio non sono disposte a essere ignorate ancora”. Questo è l’appello lanciato dall’Eca, l’associazione che rappresenta le società calcistiche a livello europeo dove è stata ribadita la necessità dei club di non rivestire un ruolo marginale nella riforma che il mondo del calcio sta portando avanti e sollecitata dai troppi scandali che recentemente hanno colpito la Fifa. Per mettere in evidenza questa esigenza è stata così diffusa una nota ufficiale: “L’Eca ha espresso le sue perplessità per il modo in cui la Fifa ha gestito questo processo di riforme ma ha deciso di accettarlo col beneficio del dubbio credendo fosse serio appoggiare il tentativo di modernizzare il mondo del pallone –si legge in una nota-. Tuttavia, con le raccomandazioni appena avanzate, l’Eca pensa che un processo guidato dall’interno del mondo del calcio non sia la strada giusta per la creazione di una governance adatta al 21esimo secolo”.
Il parere dell’Eca nella situazione attuale si rivela particolarmente importante proprio perché si tratta di un organismo che riunisce 220 club in rappresentanza di 53 federazioni europee, è attualmente guidata dal presidente del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge.
Nei giorni scorsi il Comitato esecutivo della Fifa aveva varato un piano da presentare al prossimo Congresso straordinario in programma a febbraio a Zurigo in cui si limita a 12 anni il numero di mandati degli alti responsabili della federazione, tra cui il presidente. Il comitato ha pure deciso di rendere trasparenti i salari dei principali responsabili.
L’organizzazione ha quindi sottolineato quanto il bisogno di trasparenza dopo i recenti scandali sia fondamentale: “Alcune raccomandazioni sono un passaggio utile e necessario se si vuole che la macchina della Fifa diventi più trasparente e in grado di andare avanti. Tuttavia le proposte del Comitato concernente in particolare la riforma della governance mancano del coinvolgimento di tutte le parti interessate. I club, in particolare, hanno il legittimo diritto di svolgere un ruolo decisivo nella governance del calcio e nell’occupare una posizione importante nel dare il proprio contributo al gioco”. L’organizzazione dei club ha poi espresso il suo disappunto per non esser stata coinvolta nella proposta di aumentare da 32 a 40 il numero delle Nazionali partecipanti ai mondiali, progetto che verrà ridiscusso più avanti.
Il mondo del pallone nel frattempo attende anche una decisione definitiva sulle posizioni di Blatter e Platini, rispettivamente a capo della Fifa e della Uefa. Entrambi sono stati sospesi dai loro incarichi e attendono che tra il 16 e il 18 dicembre a Zurigo la Fifa si riunisca per discutere del loro caso. I due dirigenti rischiano una squalifica a vita.