Barcellona, il padre di Neymar attacca il fisco e minaccia di chiedere la cessione

Barcellona, oltre ai problemi relativi agli infortuni, c’è anche da fronteggiare la questione dell’evasione fiscale di alcuni suoi calciatori. Tra questi c’è l’asso del Brasile Neymar.

I problemi col fisco spagnolo…

Euro 2016 in Francia

Barcellona, oltre ai problemi relativi agli infortuni, c’è anche da fronteggiare la questione dell’evasione fiscale di alcuni suoi calciatori. Tra questi c’è l’asso del Brasile Neymar.

I problemi col fisco spagnolo potrebbero portare Neymar a lasciare il Barcellona e la Liga. La minaccia di una rottura arriva dal padre, intervistato da “Cadena Ser”.

Neymar senior confessa che si sta parlando col club della possibilita’ di rinnovare l’attuale contratto in scadenza nel 2018 “ma ci sono delle cose pendenti da risolvere che non ci lasciano tranquilli“.

Il padre dell’attaccante brasiliano non esita a parlare di “attacchi” da parte del fisco e avverte: “se in Spagna non possiamo lavorare, dobbiamo andare via. Bisogna smetterla con queste indagini, che ci dicano cosa possiamo fare“.

Neymar e’ accusato di evasione fiscale, sia in Spagna che in Brasile dove addirittura gli hanno congelato beni per 42 milioni di euro. “Noi paghiamo le imposte in Brasile perche’ la societa’ che gestisce i suoi diritti d’immagine si trova li’ e non ha niente a che fare col suo ingaggio. Non voglio parlare di persecuzione ma se la situazione e’ questa, non possiamo rimanere. Non abbiamo mai avuto problemi fiscali prima d’ora“.

Neymar ed il suo entourage lanciano un segnale chiaro e preciso al fisco spagnolo: vogliono esser lasciati in pace in quanto reputano di essere in regola con il pagamento delle tasse e di non aver mai commesso reato di evasione fiscale. Se così non sarà, a partire dalla prossima sessione estiva di calciomercato, l’asso brasiliano potrebbe anche richiedere di esser ceduto.

Lasciare il Barcellona sarebbe comunque una decisione sofferta perche’ il giocatore e’ “felice” in blaugrana “ma da due anni e mezzo siamo costretti a rispondere alle stesse cose e a difenderci della accuse. Parleremo di rinnovo col Barcellona ma a patto che il ragazzo, la nostra famiglia e le mie aziende possano stare tranquilli”.