La Fondazione Fiera Milano ha deciso di citare in giudizio il Milan, dopo la decisione del club presieduto da Silvio Berlusconi di fare marcia indietro sul progetto del nuovo stadio al Portello, nella zona della vecchia fiera.
Fondazione Fiera Milano, ente proprietario di tutte le infrastrutture fieristiche e congressuali del capoluogo lombardo, aveva sollecitato manifestazioni di interesse per la riqualificazione dell’area. Tra le sei presentate quella del Milan,fortemente voluta da Barbara Berlusconi, risultò vincente lo scorso 7 luglio. A convincere Fondazione Fiera, l’idea di uno stadio rossonero al posto di due padiglioni da riqualificare.
In estate il colpo di scena: il Milan si tira indietro, adducendo costi troppo elevati per quanto riguarda la bonifica de terreni, e rinuncia così al progetto. Il dietrofront e la decisione di puntare nuovamente su San Siro, sempre in coabitazione con l’Inter, ha così aperto un contenzioso con la Fondazione, che sembrava potersi chiudere in maniera bonaria con il pagamento di una penale ridotta, anche in virtù dei buoni rapporti tra Berlusconi e il presidente dell’ente, Benito Benedini.
E invece, come annunciato dallo stesso Benedini, in un’intervista sulle pagine milanesi, del Corriere della Sera, la Fondazione ha deciso di andare fino in fondo, portando in tribunale il club. Il presidente dell’ente non quantifica la richiesta di risarcimento, ma da un indizio importante: «Il danno è facile da calcolare. Stiamo parlando di un’area in diritto di superficie per cinquant’anni. Si tratta di moltiplicare per 50 la differenza tra le entrate promesse e sottoscritte e quelle reali. Ovviamente le cifre di ciascun anno vanno riportate al valore attuale».
Ma perché si è arrivati a questo punto? Perché non si è arrivati alla soluzione bonaria che era stata paventata nelle scorse settimane? Benedini, parlando al Corriere, attribuisce la responsabilità al Milan.
«Il Milan poterva: a) formalizzare il diritto di recesso, da loro stessi richiesto e sottoscritto, ma non l’ha fatto (si parlava di circa dieci milioni ndr); b) formalizzare una transazione monetaria. Via da loro stessi percorsa ma poi abbandonata; c) infine affidarsi a un arbitrato, come da stessa richiesta di A.C. Milan». Ma alla fine spiega Benedini il club rossonero ha rifiutato anche quest’ultima possibilità. Di qui la decisione di fare causa.