Malagò: "Derby malinconico, curve vuote una sconfitta"

Curve vuote nel derby? Ieri ero con la mia famiglia allo stadio e ho provato un senso di grande malinconia e dispiacere. E’ chiaro che è una sconfitta delcalcio“….

Inchiesta diritti tv, Riccardo Silva (presidente di MP & Silva)

Curve vuote nel derby? Ieri ero con la mia famiglia allo stadio e ho provato un senso di grande malinconia e dispiacere. E’ chiaro che è una sconfitta delcalcio“. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, all’indomani della sfida Roma-Lazio in un Olimpico semivuoto anche a causa della protesta delle tifoserie organizzate contro la divisione delle curve per motivi di sicurezza.

Le curve vuote in uno dei più bei derby d’Italia è un duro colpo all’immagine del movimento calcistico nostrano, ma forse anche la soluzione per far ritornare tutto alla normalità. “Io sono un rappresentante delle istituzioni e come tale non posso fare altrimenti, ma mi auguro che un giorno ci sia qualcosa che possa consentire alla gente di andare allo stadio e tifare -ha aggiunto Malagò a margine della Giunta Coni-. Questo spettacolo non va di certo bene ed è un peccato. Faccio il tifo perché questa cosa si possa risolvere, serve un attestato di superiorità e di buon senso da parte di qualcuno“.

La questione curve non è l’unica che però interessa a Giovanni Malagò. Infatti, il numero uno del Coni, parlando al termine della Giunta nazionale sulle frasi del presidente della Figc riferite a gay ed ebrei, ha detto: “L’ho già detto e lo ripeto: il modo in cui è stata registrata la conversazione così come le parole usate da Tavecchio sono entrambe inaccettabili”. Il numero uno dello sport italiano spiega di aver ricevuto, come da richiesta, una relazione sul caso dal numero uno di Via Allegri.

Malagò, che ha incontrato Tavecchio lo scorso venerdì, parla di un dossier che “fotografa in modo preciso e puntuale il rapporto esistente tra lui e Giacomini (direttore di Soccerlife, ndr), con tutta una serie di incontri, passaggi e richieste di finanziamento a supporto di iniziative editoriali, tutto corredato anche di email e di prove. Credo – dice ancora il presidente del Coni – che quantomeno ci fosse una conoscenza significativa visto che si parla di 5-6 incontri. Ora è partita questa denuncia, ne ho preso atto e non ho altro da aggiungere“.