Mondiali 2006, sono passati soltanto quindici giorni da quando la Federcalcio tedesca ha deciso di aprire un’inchiesta dopo le accuse di ‘Der Spiegel’ in merito all’assegnazione alla Germania di organizzare i Mondiali, che secondo la versione on-line del settimanale sarebbe stata comprata.
Intanto, nella giornata di ieri Franz Beckenbauer è stato ascoltato nell’ambito delle indagini della federcalcio tedesca (Dfb) sul presunto caso di corruzione legato all’assegnazione dei Mondiali del 2006 alla Germania. A render noto tale incontro è stata la stessa Federcalcio tedesca attraverso un comunicato stampa.
Il pool di avvocati dello studio legale Freshfields Bruckhaus Deringer, incaricato dalla federazione, è al lavoro dalla scorsa settimana in un ufficio nella sede della Dfb a Francoforte per fare luce sul presunto fondo nero nel quale sarebbero confluiti i 6,7 milioni di euro.
Secondo il magazine Der Spiegel, tale somma sarebbe servita per comprare quattro voti dei membri asiatici dell’Esecutivo Fifa prima dell’assegnazione della rassegna iridata. Oltre 10 avvocati stanno esaminando file e documenti potenzialmente rilevanti ai fini dell’inchiesta e svolgendo audizioni di funzionari e dirigenti che potrebbero essere a conoscenza di informazioni sensibili.
Fra le persone ascoltate c’è anche Beckenbauer, all’epoca alla guida del Comitato organizzatore dei Mondiali. Christin Druve, uno dei legali che sta lavorando al caso, ha spiegato che le indagini potrebbero durare “diverse settimane”.
A favore e a protezione del presidente della Federcalcio tedesca, Wolfgang Niersbach, c’è l’intera DBF che, proprio sul finire della scorsa settimana ha votato il sostegno a favore del numero uno tedesco.
A sostegno di Niersbach e di Beckenbauer la settimana scorsa, è sceso in campo anche il presidente del Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge che ha difeso i responsabili del comitato organizzatore della Coppa del Mondo 2006 dicendo che: “Conosco da tempo Franz Beckenbauer e Wolfgang Niersbach e so che sono uomini di parola, così come l’allora ministro dell’Interno, Otto Schily, e se hanno detto che le accuse mosse nei loro confronti non sono credibili, io mi fido“.
Insomma, la fiducia che la questione relativa all’assegnazione del Mondiale 2006 venga risolta senza troppe conseguenze negative, sia per le persone interessate che per la Germania, sono alte. Resta da vedere e da capire quanto realmente siano vere le accuse mosse neanche quindici giorni fa dal settimanale tedesco ‘Der Spiegel’.