Napoli, prosegue in Comune discussione su emendamenti per il San Paolo

Napoli, la questione della convenzione ponte per l’utilizzo dello stadio San Paolo da parte del club partenopeo sta diventando sempre più complicata. Se da un lato c’è un presidente di…

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Napoli, la questione della convenzione ponte per l’utilizzo dello stadio San Paolo da parte del club partenopeo sta diventando sempre più complicata. Se da un lato c’è un presidente di club, Aurelio De Laurentiis, che pressa per ottenere quanto prima tale convenzione, dall’altra c’è un sindaco, Luigi De Magistris, che deve lottare con tutte le sue forza contro gli avversari politici che continuano ad ostacolare il percorso che porterebbe alla firma di tale convenzione.

Nella giornata di oggi, il Consiglio comunale di Napoli sta discutendo i 92 emendamenti presentati dalle forze politiche alla delibera per la convenzione tra amministrazione e societa’ Calcio Napoli per l’affidamento dello stadio San Paolo.

Nel pacchetto, 24 sono gli emendamenti, presentati dal consigliere di Sim Pietro Rinaldi, relativi alle spese di pubblicità che il Calcio Napoli dovrebbe pagare all’amministrazione a seguito degli incassi derivanti dalla vendita degli spazi pubblicitari a bordo campo. Il primo emendamento propone il versamento nelle casse comunali da parte della società calcistica di 15mila euro a partita.

A ogni emendamento messo ai voti, con il parere contrario del Comune, la cifra diminuisce di 500 euro per arrivare al 24esimo emendamento in cui si chiede al Calcio Napoli la cifra di 3.500 euro a partita.

La questione relativa alle spese di pubblicità, che il Napoli dovrebbe pagare all’amministrazione a seguito degli incassi derivanti dalla vendita degli spazi pubblicitari a bordo campo, è stata affrontata negli anni varie volte proprio dal Consiglio comunale. Secondo voci vicine a Palazzo San Giacomo, la giunta comunale pensa che sia doveroso che l’esborso da parte del club di Aurelio De Laurentiis, in merito ai ricavi pubblicitari, sia maggiore rispetto al passato.

Un problema, questo, che rischia di bloccare ancora una volta quel lungo e tortuoso percorso che il sindaco De Magistris aveva costruito per arrivare alla firma della convenzione ponte.

Senza tale convenzione, non sarà possibile iniziare a lavorare per una nuova e lunga convenzione per l’affitto dello stadio di Fuorigrotta e non sarà possibile riprendere il discorso del restyling della struttura.