Assemblea azionisti Juventus 23 ottobre 2015.
Un Andrea Agnelli combattivo quello che si è presentato oggi alla assemblea degli azionisti della Juventus allo “Stadium” bianconero.
In apertura il presidente bianconero ha fatto il punto sulla situazione della squadra: “Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento della rosa della Juventus avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma non è assolutamente una giustificazione del 14/o posto attuale in classifica“.
Quindi Agnelli è tornato su un suo vecchio cavallo di battaglia. Dal quadro degli ultimi avvenimenti “emerge un enorme bisogno di cambiamento della governance del calcio, che permetta di riacquistare credibilita’ verso gli stakeholders e soprattutto verso i tifosi”. “Il cambiamento – ha aggiunto – non deve spaventare”.
Sul bilancio. “Il turnaround che avevamo iniziato nel 2010 con la stagione 2014-2015 può dirsi completato. Abbiamo affrontato il cambiamento al culmine di un’annata straordinaria – ha sottolineato Agnelli – nel 2014-2015 e’ stato segnato il record di fatturato a 348 milioni, l’esercizio ha visto il ritorno all’utile per circa tre milioni, abbiamo conquistato il quarto scudetto consecutivo e la decima coppa Italia , abbiamo inoltre raggiunto la finale di Champions League a Berlino che lascia dentro di me ancora tanta amarezza”.
“Le sfide che ci attendono sono ancora piu’ ambiziose – ha proseguito Agnelli – solamente grandi risultati sportivi le vittorie a livello nazionale e internazionale, danno accesso ai grandi ricavi televisivi, commerciali o sportivi, ma solo in presenza di una struttura equilibrata di ricavi si puo’ competere ad alti livelli”.
“Abbiamo avuto il coraggio di rinnovare profondamente la rosa della prima squadra, oggi i vari Dybala, Rugani, Sturaro, Lemina, Morata Zaza sono tutti ragazzi di 22-23 anni e garantiscono un grande futuro alla Juventus. Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento che abbiamo compiuto nell’estate avrebbe potuto portare a qualche difficolta’ all’inizio della stagione in corso che pero’, anche se siamo all’inizio del campionato, non e’ assolutamente una giustificazione per il quattordicesimo posto che oggi ricopriamo in classifica”.
A proposito degli equilibri internazionali: “L’ingresso nell’esecutivo dell’Uefa, insieme con il presidente del Bayern Karl-Heinz Rummenigge é per me motivo di grandissimo orgoglio. La presenza di due rappresentanti dei club permette di portare nel massimo organismo dell’Uefa le istanze dei soggetti investitori del calcio”.