La Uefa ha pubblicato la settima relazione comparativa sulle licenze per club nel calcio europeo, che offre una panoramica esclusiva sul calcio europeo per club e un’analisi approfondita degli sviluppi finanziari nel calcio europeo dopo i primi 10 anni del sistema di licenze.
Il report che ripercorre gli ultimi 20 anni, evidenzia che il calcio ha registrato un notevole aumento degli introiti e degli stipendi. Inoltre, analizza in dettaglio le tendenze negli ultimi cinque anni – prima e dopo l’introduzione delle misure relativa al Fair Play Finanziario – e, come spiega la stessa Uefa, “guarda al futuro delle partnership commerciali e televisive in uno sport sempre più globale“.
Migliora il rapporto ricavi/costi per stipendi
Il rapporto, così come è stato elaborato, dimostra in generale che il calcio europeo ha invertito la tendenza finanziaria verso il basso, grazie a un abbassamento delle perdite totali del 70%, profitti operativi da record nell’ultimo anno e conti societari migliorati del 50% nei primi tre anni di Fair Play Finanziario.

Gli introiti dei club di massima divisione in Europa, a loro volta, hanno superato i 15 miliardi di euro nel 2013 e si sono avvicinati ai 16 miliardi nel 2014, dopo aver superato per la prima volta i 12 miliardi nel 2010. Nel 1996, i miliardi di introiti erano 2,8: ciò significa che fino al 2014, sono cresciuti complessivamente del 559%.
Accanto a questa crescita, però, va registrata quella altrettanto vertiginosa dei costi per gli stipendi dei club. Parliamo di 9,9 miliardi di euro spesi nel 2014, contro gli 1,5 spesi nel 1996: negli anni: la crescita è stata del 664%.

Qui è intervenuto il Fair Play Finanziario, che ha permesso ai club tramite le proprie regole di regolare le spese, a cominciare proprio da quelle per i salari, che pur essendo in crescita hanno, negli ultimi tre anni, rallentato il trend dal 9,1 al 3%. Allo stesso modo, i ricavi sono cresciuti più di tali costi negli ultimi due anni.

L’efficacia della break even rule
“Le perdite operative del 2011 si sono trasformate nei più grandi profitti totali che il calcio europeo per club abbia mai prodotto”, spiega la Uefa. I club di massima divisione hanno dichiarato i primi profitti operativi in cinque anni nel 2013, mentre nel 2014 hanno registrato i più alti nella storia: 805 milioni di euro.
Le perdite nette sono state ridotte nei tre anni successivi all’introduzione del pareggio di bilancio (break even rule) prevista dal Fair Play Finanziario, passando da ben 1,67 miliardi di euro nel 2011 a 485 milioni nel 2014. Il debito netto dei club è diminuito di oltre 1 miliardo di euro e, allo stesso tempo, il bilancio tra attivo e passivo è migliorato nettamente: l’aumento dell’attivo è del 50% nei primi tre anni dall’applicazione del pareggio di bilancio.

Il Fair Play Finanziario ha anche incoraggiato gli investimenti patrimoniali da parte dei proprietari dei club, con un attivo aumentato di oltre 1,6 miliardi di euro negli ultimi tre anni. Il Ffp ha aumentato i contributi dei proprietari, che hanno superato agevolmente le perdite. Attualmente, gli attivi societari superano i debiti e i passivi di 4,9 miliardi di euro.