Inchiesta diritti tv, Lotito si sfoga: contro di me una campagna di bugie

Inchiesta diritti tv, Lotito – Ieri sera il consigliere federale Claudio Lotito era regolarmente allo stadio Olimpico di Roma per assistere dalla tribuna autorità al match tra gli Azzurri di…

palermo grande

Inchiesta diritti tv, Lotito – Ieri sera il consigliere federale Claudio Lotito era regolarmente allo stadio Olimpico di Roma per assistere dalla tribuna autorità al match tra gli Azzurri di Antonio Conte e la Norvegia. Il polverone alzato dall’inchiesta della Procura di Milano sull’assegnazione dei diritti tv della Serie A, sul ruolo di Infront e sul presunto sostegno finanziario offerto da quest’ultima a Genoa e Bari, dove il presidente della Lazio sarebbe indagato per ostacolo all’autorità di vigilanza della Covisoc, non ha scoraggiato Lotito. Che deve ora guardarsi anche da un possibile accertamento della Consob sul bilancio al 30 giugno 2015 della società biancoceleste.

Prima della gara Lotito ha partecipato alla cena organizzata dalla Federcalcio. Tavolo da quattro: assieme al presidente della Lazio, quello del Verona Maurizio Setti, l’ad del Bologna, Claudio Fenucci, e il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe. Sì, il presidente del Frosinone, quello che la Serie A doveva vederla in cartolina, nella famosa telefonata con Iodice entrata nell’inchiesta. Toni cordiali, di più: amici veri. Iodice chi? Comanda Lotito. Comanda tanto che quando inizia la partita, il presidente della Figc, Claudio Tavecchio cerca il suo posto in fila 1, vicino ­come sarebbe normale ­ al collega della federazione norvegese. E invece lo trova occupato da Lotito. Tavecchio è relegato in seconda fila. Ma si consola con il rinnovo del contratto di sponsorizzazione della Fiat con la nazionale. Advisor anche in questo caso Infront (il cui presidente Bogarelli ha invece disertato la tribuna dell’Olimpico).

Non ha molta voglia di parlare con i giornalisti di quanto sta succedendo, ma alla fine Lotito si sfoga con i cronisti di Repubblica (uno dei giornali che più stanno cavalcando l’inchiesta della magistratura milanese sul calcio). “Da otto mesi a questa parte è in atto ai miei danni una campagna di bugie. Ho letto moltissime cose non vere sul mio conto. Io rispondo a me stesso di quello che ho fatto e non di quello che non ho fatto. Non ho intenzione di commentare in alcun modo le notizie uscite sui giornali. Dico solo che sono dispiaciuto da quello che sta venendo fuori perché sono tutte cose non vere“.