Figc al fianco di “Medici Senza Frontiere” nella campagna “Un parto sicuro salva due vite. Continua l’attenzione da parte degli organismi che operano nel nostro calcio nei confronti del sociale e delle situazioni che diverse persone in difficoltà si trovano a vivere. La Figc ha così intenzione di collaborare attivamente con “Medici senza Frontiere” nella nuova campagna “Un parto sicuro salva due vite” per il sostegno al parto in termini di assistenza medica, prevenzione e salute materno-infantile a beneficio delle donne delle popolazioni del Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo, dove da oltre un decennio è in corso una guerra civile.
Lo scopo è quello di organizzare una raccolta fondi a favore delle donne che stanno per mettere al mondo una vita, ma che in diverse zone dell’Africa a causa delle difficoltà nell’assistenza sanitaria finiscono per mettere a rischio la loro. L’iniziativa rientra nel quadro delle attività di Responsabilità Sociale per il 2015 della Federcalcio. Da oggi fino al 4 ottobre sarà possibile effettuare donazioni al numero 45509 per sostenere l’intervento di Medici Senza Frontiere all’ospedale di Masisi.
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali e di 2 euro per ciascuna chiamata da rete fissa Vodafone e TWT e di 2 o 5 euro per ciascuna chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali. Si tratta certamente di un piccolo gesto, ma con un’importanza cruciale per queste popolazioni: bastano infatti solo 10 euro per garantire a una donna un parto sicuro, grazie all’acquisto di kit medici specifici per salvare mamma e bambino.
A sottolineare l’importanza di questa iniziativa, che conferma il ruolo di insegnamento che in molti casi può avere il calcio grazie alle milioni di persone che lo seguono, è stato anche il presidente di “Medici Senza Frontiere Loris De Filippi: “Quando la vita di una madre è a rischio rischiano la vita anche il nascituro e i figli più grandi, che restano abbandonati a se stessi: salvare la vita di una madre significa salvare un’intera famiglia. Con l’aiuto di tutti possiamo garantire un parto sicuro per migliaia di donne e di bambini e assicurare assistenza medica gratuita a tutte le persone sfollate a causa della violenza nell’area di Masisi”.