Riforma campionati, Abodi: "Serve una piattaforma comune"

Riforma campionati, Abodi: “Serve una piattaforma comune”. Ormai da tempo si parla di una possibile riforma dei campionati che possa riguardare Serie A e Serie B, anche se finora si…

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Riforma campionati, Abodi: “Serve una piattaforma comune”. Ormai da tempo si parla di una possibile riforma dei campionati che possa riguardare Serie A e Serie B, anche se finora si è arrivati solo a discussioni o poco più e niente di concreto è stato fatto. Su questo tema, che periodicamente torna di attualità, ha voluto intervenire anche Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, che non ha escluso la possibilità di sedersi a un tavolo per valutare cosa potrebbe essere fatto e accontentare, per quanto possibile, tutte le parti coinvolte.

La questione verrà comunque affrontata a breve, come ha confermato lo stesso Abodi: “Riforma campionati? Incontreremo il presidente Tavecchio e saremo i rappresentanti di tutte le componenti. Queste decisioni si prendono assieme. Se avessimo potuto decidere da soli lo avremmo fatto in questi 5 anni”.

Riuscire a trovare la quadra in un tema di così ampia portata sarà comunque tutt’altro che semplice e questo Abodi sembra saperlo bene: “Aspettiamo di trovare una piattaforma comune, ma io credo che la riforma vera non sia solo quella dei campionati ma la riforma del sistema in tutti i suoi aspetti. Non è solo la modifica del numero dei partecipanti ma una serie di scelte importanti che ci proiettano nei prossimi dieci anni di calcio in Italia per renderlo più competitivo e più credibile” – ha sottolineato a margine dell’iniziativa “Mille piazze per i nonni d’Italia”.

Soprattutto che ora ci avviciniamo all’Europeo, un appuntamento in cui la Nazionale di Antonio Conte si augura di fare bene e andare il più avanti possibile nella manifestazione, la riduzione delle squadre che partecipano alla Serie A tornerà a essere di forte attualità, anche se questo ovviamente non sarà possibile in vista del torneo previsto in Francia. Solo se davvero i club che partecipano al massimo campionato dovessero essere ridotti, infatti, si potrebbe pensare all’introduzione più frequente dei famosi “stage” per i giocatori azzurri tanto voluti dal ct, ma non è escluso che qualche altro ostacolo possa intervenire anche in questo caso.