Genoa, la Cassazione conferma la sanzione per doping amministrativo

Genoa, i problemi non si fermano alla mancata partecipazione all’Europa League. Infatti, nella giornata di oggi è stata confermata, dalla Cassazione, la sanzione da 150 mila euro a carico del…

Stadio Roma progetto al CONI

Genoa, i problemi non si fermano alla mancata partecipazione all’Europa League. Infatti, nella giornata di oggi è stata confermata, dalla Cassazione, la sanzione da 150 mila euro a carico del ‘Genoa’ per doping amministrativo nei bilanci del 2003 e del 2004 della società rossoblu.

Confermata dagli ‘ermellini’ anche la responsabilita’ dell’allora direttore generale della societa’, Giovanni Blondet, attuale vicepresidente della squadra, per non aver vigilato sulla correttezza dei conti.

Il verdetto e’ stato emesso dalla Quinta sezione penale che oggi ha depositato le motivazioni – sentenza 33273 – relative all’udienza svoltasi il 13 aprile. Il ricorso di Blondet e’ stato giudicato “infondato” dalla Suprema Corte che ha condiviso la dichiarazione di “responsabilita’ dell’imputato” accertata dalla Corte di Appello di Genova che, nel giugno 2013, gli ha attribuito un “ruolo” che denota “la consapevolezza e la condivisione del successivo perpetuarsi di analisi condotte nel seguente esercizio di bilancio, durante il quale il Blondet non puo’ che avere consapevolmente omesso di esercitare i doveri connessi alla sua posizione di garanzia, derivanti dalla carica di direttore generale della societa’”.

“Quanto alla stima del valore dei giocatori, – replica la Cassazione alla difesa di Blondet – la sproporzione tra il valore effettivo del giocatore e quello attribuito nel bilancio della societa’ si ricava dall’inspiegabile notevole innalzamento delle quotazioni rispetto a quelle concretizzatesi nel precedente acquisto e la corrispondente notevole flessione delle quotazioni all’atto della cessione del giocatore”.

La cassazione replica alla difesa di Blondet in merito alla stima del valore dei giocatori ed aggiunge anche che, “tale enorme sproporzione, secondo la valutazione di merito del tribunale, per nulla illogica, ha reso superflua la perizia, rendendo irrilevante una puntuale valutazione delle quotazioni dei giocatori in discorso”, conclude la Cassazione esaminando il giro di fatturazioni esagerate o sottostimate dei bilanci rossoblu’. Nel procedimento, sia in primo che in secondo grado, e’ stato assolto, insieme ad altri manager, il presidente e proprietario del Genoa, l’imprenditore Enrico Preziosi.