Il calcio europeo ne ha fatta di strada, negli ultimi anni. Soprattutto da quando il pallone è diventato un fenomeno globale, le partite grandi eventi e le entrare sempre più diversificate. Tanto che dal 1997 ad oggi, i grandi campionati del Vecchio Continente hanno di fatto quadruplicato le proprie entrate. Nel 2013/14, in attesa dei dati aggregati sulla stagione appena passata (che chiuderà i bilanci tra il 30 giugno e il 31 dicembre), il calcio ha dimostrato di poter in generale reggere come sistema: le top 5 leghe europee hanno avuto ricavi per 11,3 miliardi di euro.
“Nonostante il perdurare della crisi economica in Europa, per il terzo anno consecutivo, ognuna delle principali cinque leghe ha raggiunto livelli di fatturato da record, con ricavi totali che si sono quadruplicati dal 1996/1997”, spiega Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile Consumer Business. Il dato parla chiaro. Secondo la Deloitte Annual Review of Football Finance 2015, i ricavi sono cresciuti grazie alle crescita dei grandi campionati.
Cresce più il calcio del Pil dei Paesi dei grandi campionati
Che il calcio resista dunque alla crisi, lo si vede anche da un altro dato. Ovvero quello del confronto tra il trend di crescita dei fatturati delle top division europee e quello del Pil pro capite dei Paesi di riferimento. Secondo i dati forniti nell’ultimo Report Calcio 2015, si nota come il trend di crescita dei fatturati, nel triennio 2010/13, supera quello del Pil pro capite.
In Inghilterra, il tasso di crescita dei fatturati è del +5,7% contro il +1,9% del Pil pro capite. In Germania i fatturati dei club sono cresciuti del +8,2%, il Pil del +3,8%, mentre in Spagna fatturati battono Pil +4,2% a +0,8%. L’Italia è quarta: fatturati in crescita del +3,9%, contro il solo 0,2% del Pil. quinta la Francia: +6,8% dei fatturati dei club contro +2,2% del Pil.
L’effetto locomotiva di Premier, Bundesliga, Liga e anche Serie A
Neanche a dirlo, è la Premier League a comandare nel panorama economico del pallone europeo, con 3,898 miliardi di euro di ricavi. Seguono la Bundesliga 2,275 miliardi, la Liga con 1,933, Serie A con 1,699 e Ligue 1 con 1,498 miliardi.
Se si guardano gli ultimi 7 anni, dal 2006/07 al 2013/14, la Premier è quella che ha avuto la crescita maggiore, passando da 2,273 a 2,946 miliardi del 2012/13. Poi, lo scorso anno, l’impennata: 3,898: il tutto grazie all’accordo sui diritti tv che ha visto i ricavi del comparto broadcasting salire del 48%. Non è un caso che molte squadre di media fascia come Everton e Newcastle si siano ritrovate nel top 20 di un’altra classifica di Deloitte, la Football Money League. Il nuovo accordo da 7 miliardi di euro per i diritti tv e alcuni mega-contratti di sponsorship come quello United-Adidas porteranno di certo ad una nuova impennata, che dovrebbe vedere il suo acme tra due stagioni.
La Bundesliga si conferma in crescita: per l’ottavo anno consecutivo il massimo campionato tedesco ha visto una crescita dei ricavi, consolidando così la propria posizione come seconda nei ricavi tra le top leghe europee, per un totale di 2,3 miliardi di euro (+13% rispetto alla stagione precedente). Il nuovo pacchetto di diritti televisivi per la Bundesliga e per la Zweiteliga (la seconda divisione tedesca) presentano un valore complessivo di oltre il 50% in più dei diritti precedenti, anche se tale valore rimane il più basso tra le cinque leghe principali.
I ricavi delle squadre della Liga crescono complessivamente del 3%, raggiungendo gli 1,9 miliardi di euro. Ma è una crescita da attribuire principalmente ai due club di Madrid, mentre i ricavi totali delle rimanenti 18 squadre sono scesi rispetto all’anno precedente. A tenere banco, all’interno dello squilibrio interno, è come funziona la vendita dei diritti tv, individuale, ovvero individuale. Nel maggio 2015 il ministero spagnolo dello Sport ha annunciato che, a partire dal 2016/17, i diritti del mercato domestico saranno venduti su base collettiva.
La Serie A vede un aumento dei ricavi di soli 22 milioni di Euro (+1%) per un totale di 1,7 miliardi di Euro nel 2013/14. Un piccolo risultato che deriva principalmente dai ricavi dei top club in Europa, rispetto ai club meno titolati che hanno registrato performance negative. Il calcio italiano, come per gli anni passati, rimane fortemente dipendente dalle entrate derivanti dai diritti televisivi, che con il 59% dei ricavi totali rappresentano il valore più alto tra le cinque leghe principali, nonostante il calo del 1% del valore complessivo dei diritti televisivi. Il dato dei ricavi è destinato ad aumentare tra due anni, visto che alla fine di questa stagione la Juventus si metterà in tasca almeno 100 milioni per la Champions, sfondando il muro dei 300 milioni di ricavi.