Parma, debito sportivo inferiore ai 30 milioni

Parma, sono ore febbrili nella città ducale in attesa dell’ultima asta fallimentare in programma per domani. Il 28 maggio sarà ricordato da tutti gli appassionati di calcio ed i tifosi…

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Parma, sono ore febbrili nella città ducale in attesa dell’ultima asta fallimentare in programma per domani. Il 28 maggio sarà ricordato da tutti gli appassionati di calcio ed i tifosi del Parma come il giorno della svolta o della fine di un’era. Si perché, nel caso in cui domani nessun imprenditore dovesse rivelare il club ducale, si ripartirebbe dai dilettanti. Nel caso in cui invece qualcuno dovesse versare i sei milioni richiesti per acquistare il club, il Parma ripartirebbe dalla Serie B. Ovviamente, oltre ai sei milioni iniziali, il compratore dovrà poi coprire i debiti sportivi per iscriversi entro il 30 giugno al campionato cadetto.

Dal canto loro, i curatori fallimentari Anedda e Guiotto continuano a lavorare senza sosta per cercare di definire il debito sportivo, vero scoglio da superare affinché uno dei soggetti interessati al Parma possano fare un passo in avanti e presentare la propria offerta. L’obiettivo è quello di arrivare ad ottenere un debito sportivo non superiore ai 20/25 milioni.

Intanto, si attendono ancora le ultime risposte di alcuni tesserati che hanno crediti molto pesanti, come Cassano, Amauri e Felipe, anche se segnali di apertura sono già stati incassati, ed e’ probabile che la loro situazione si possa risolvere in serata. In attesa della loro risposta, però, il debito sportivo e’ già inferiore ai 30 milioni di euro, e si avvicina molto alla cifra richiesta dai possibili compratori.

Nel caso in cui dovessero arrivare anche gli ultimi si’, allora nell’asta di domani potrebbe davvero esserci una svolta per il futuro del Parma.

In tutta questa vicenda, c’è però sempre un passaggio tecnico non trascurabile: la surroga di chi acquisterà il Parma nei crediti dei giocatori. Sono crediti privilegiati da far valere nel fallimento, sperando in un riparto. È un potenziale «rientro», stimabile in 20 milioni, che andrebbe ad aggiungersi al «paracadute retrocesse», cioè i 12,5 milioni che saranno liquidati alla prima partita di serie B.